CASELLA, Alfredo
Musicista, nato a Torino il 25 luglio 1883. Studiò a Parigi con Diémer (pianoforte) e Fauré (composizione). Ha vissuto lungamente all'estero sino al 1915: soprattutto a Parigi, dove fu anche insegnante al conservatorio. Ritornato in Italia fu titolare d'una cattedra di pianoforte presso il conservatorio di Roma. Ha svolto una ininterrotta attività in favore delle musiche più moderne: a questo scopo ha fondato anche società e riviste, e più recentemente, la "Corporazione delle Nuove Musiche" insieme con G. D'Annunzio e G. F. Malipiero.
Attento indagatore del fenomeno musicale, egli ha lottato, come pianista e come critico, successivamente per Debussy e per Mahler, per Ravel e per Stravinskij, per Schönberg e per i neo-classici; come compositore ci presenta il segno delle diverse influenze, più o meno profonde e durature nelle sue opere. La tendenza verso la salda costruzione lineare, verso la "forma" intesa nel senso più rigoroso possibile, è tuttavia caratteristica in tutte le composizioni del Casella: siano esse state concepite sotto il segno dell'atonalismo e del politonalismo, o sotto quello più recente del diatonicismo e del ritorno al Settecento italiano. Pagine come i Nove pezzi per pianoforte, l'Elegia eroica, A notte alta, per orchestra, valgono soprattutto a segnare periodi di transizione e confermano anch'esse quanto si è sopra affermato.
Le opere del Casella sono notevoli anche per il numero: pagine pianistiche (Sonatina, Pezzi infantili, ecc.), liriche vocali da camera (L'Adieu à la vie, Poesie di Trilussa, Tre canzoni trecentesche, ecc.), musica strumentale da camera (Siciliana e Burlesca per trio, Cinque Pezzi e Concerto per quartetto d'archi, Serenata per cinque istrumenti, ecc.), musica orchestrale (Italia, Suite in do, Partita per pianoforte e orchestra, Scarlattiana id., Concerto romano per organo e orchestra. Concerto per violino e orchestra, ecc.), musica teatrale (Il Convento veneziano, balletto, La Giara, id., e La donna serpente, opera lirica), oltre a numerosi scritti (fra i quali L'evoluzione della musica, Londra 1919). Egli ha anche curato importanti edizioni di classici del pianoforte.
Bibl.: G. M. Gatti, A. C., in Musicisti moderni, Bologna 1925; M. Castelnuovo-Tedesco, A. C. ed il suo terzo stile, in Il Pianoforte, 1925; M. Labroca, A. C., in Revue musicale, 1926.