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BRYCE ECHENIQUE, Alfredo

di Luisa Pranzetti - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
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BRYCE ECHENIQUE, Alfredo

Luisa Pranzetti

Scrittore peruviano, nato a Lima il 19 febbraio 1939. Laureato in giurisprudenza e in lettere all'Universitad Nacional de San Marcos, nel 1964 si trasferisce a Parigi dove consegue il dottorato in lettere presso la Sorbona. Successivamente viaggia in Europa (Italia, Germania e Grecia), e nel 1968 ritorna in Francia, dove insegna in diverse università, per poi trasferirsi in Spagna, dove attualmente risiede. Inizia la propria attività di scrittore con due raccolte di racconti − Huerto cerrado (1968; premio Casa de las Américas per il racconto) e La felicidad ja ja (1974) − più tardi riuniti in un unico volume, Todos los cuentos (1979). Un grande successo e prestigiosi riconoscimenti (Premio Nacional de literatura de Perú, 1972; premio per il miglior romanzo straniero in Francia, 1974) riscuote il suo primo romanzo, Un mundo para Julius (1970; trad. it. 1974). Si tratta di un romanzo a sfondo autobiografico, il cui protagonista è un bambino dell'alta borghesia di Lima tramite il quale il lettore ha modo di passare in rassegna il mondo dei padroni e quello dei servi, abilmente rappresentati con una felice distorsione ironica dei diversi personaggi. Nel secondo romanzo, Tantas veces Pedro (1977), senza mai abbandonare la visione ironica dell'esistenza umana, anzi a volte esacerbandola, B. E. trova nella narrazione di una serie di avventure sentimentali l'opportunità per mettere a confronto la realtà latinoamericana con quella europea. Si tratta di un'opera assai complessa, in cui si accumulano tecniche e materiali narrativi eterogenei che però B. E. controlla e organizza con sapiente misura. Storie sentimentali, autobiografismo, mondi diversi che si incontrano costituiscono i temi di base e formano l'asse centrale del dittico Cuadernos de navigación en un sillón Voltaire, composto dai due romanzi Vida exagerada de Martín Romaña (1981) e El hombre que hablaba de Octavia de Cádiz (1985), in cui realtà e finzione, ricordo e riflessione si fondono, dando come risultato un prodotto in cui l'abile dosaggio dell'umorismo non produce un effetto di comicità grossolana e trasforma l'ironia in un felice strumento di analisi della letteratura e della scrittura: gli stessi pregi che caratterizzano anche il romanzo più recente (1988), La última mudanza de Felipe Carrillo. Gran parte della produzione giornalistica di B. E. è raccolta nel volume A vuelo de buen cubero.

Bibl.: A. Rama, Novísimos narradores hispanoamericanos en marcha, Città di Messico 1985.

Vedi anche
ironia Filosofia L’originario significato del termine i., dissimulazione e insieme anche interrogazione, si conserva solo nell’espressione i. socratica. Il carattere dell’i. contraddistingue anzitutto il procedere speculativo di Socrate, che con la sua dichiarazione di ignoranza smaschera la presunta sapienza ... umorismo La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare gli aspetti più curiosi, incongruenti e comunque divertenti della realtà che possono suscitare il riso e il sorriso, con umana partecipazione, comprensione e simpatia (e non per solo divertimento e piacere intellettuale ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano comunque; ...
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