Poeta inglese (Somersby, Lincolnshire, 1809 - Aldworth, Surrey, 1892). Autore precoce e fecondo, fu largamente apprezzato dai suoi contemporanei, per la grazia elegiaca emanata dai suoi versi melodiosi; risentì poi della reazione che condannò in blocco l'età vittoriana; nel secolo successivo si è avuta tuttavia una più serena valutazione storica della sua arte, apprezzata e tradotta anche in Italia.
Quarto di dodici figli d'un pastore anglicano, tutti più o meno dotati di fantasia poetica, fu precocemente lettore appassionato di poeti, iniziando giovanissimo a comporre le prime poesie; nel 1827 pubblicò con i fratelli Charles e Frederick una raccolta di versi, Poems by two brothers, pieni di echi byroniani. Durante gli studi a Cambridge pubblicò i Poems, chiefly lyrical (1830), che lo mostrano chiaramente al seguito di Coleridge e di Keats; alcuni dei suoi componimenti migliori (The lady of Shalott, Oenone, The palace of art, The lotus-eaters) figurano in una raccolta di Poems del 1832 (pubbl. con data 1833). La morte del caro amico Arthur Hallam, avvenuta nel 1833, quando aveva già da due anni abbandonato l'università, gli ispirò In memoriam, serie di poesie che, continuate a lungo e pubblicate anonime (1850), vogliono descrivere la graduale trasformazione del rimpianto per il defunto in un sentimento di più vasto amore per Dio e l'umanità, ma che, senza arrivare a rendere questo superamento, esprimono i dubbi religiosi del poeta. Con i Poems (2 voll., 1842) T. ottenne fama di massimo tra i giovani poeti: in questa raccolta, accanto a poesie, in parte rifuse, delle raccolte precedenti, erano comprese Locksley Hall, Morte d'Arthur, Ulysses, Sir Galahad e altri versi divenuti famosi. Pubblicò poi (1847) un racconto fantastico in versi inteso a satireggiare il movimento femminista, The princess, a medley. Nominato poeta laureato (1850) in successione di W. Wordsworth, nel 1855 pubblicò Maud and other poems, e tra il 1859 e il 1885 gli Idylls of the king, dove la leggenda arturiana diveniva quasi adombramento dei modi, degli ideali e delle delusioni dell'epoca della regina Vittoria; la serie completa apparve nel 1889. Nello stesso periodo compose alcuni poemetti narrativi ispirati dalla vita campestre inglese: Enoch Arden; Aylmer's field; Northern farmer: old style. T. tentò anche il dramma con Queen Mary (1875), Harold (1877), Becket (1879), The falcon (1879), The cup (1881), The promise of May (1882). Nel 1883 accettò il titolo di lord offertogli dalla regina e divenne barone di Aldworth e Farringford. L'agiatezza e gli omaggi internazionali non impedirono che la concezione della vita si colorasse, in T., di pessimismo, evidente in Locksley Hall sixty years after, pubblicato in quel 1886 in cui T. fu colpito dalla perdita del secondogenito Lionel. Nella raccolta successiva, Demeter and other poems (1889), si trova la poesia che si può considerare il suo testamento poetico, Crossing the bar. Una grazia elegiaca, quasi virgiliana, emana dai primi e fondamentali motivi di T., artefice consumatissimo di versi melodiosi e di squisitezze alessandrine, creatore d'un mondo fiabesco e decorativo, che soltanto lo sgomento dinanzi ai progressi scientifici, da cui fu condotto al dubbio e all'agnosticismo, venne a incrinare.