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MORTIER, Alfred

di Vittorio STELLA - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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MORTIER, Alfred

Vittorio STELLA

Autore drammatico e poeta francese e critico italianista, nato a Baden (Granducato) da genitori francesi il 9 giugno 1865, morto a Parigi il 24 ottobre 1937. Studiò legge a Parigi ed esordì nel 1893 come poeta simbolista nutrito di studî classici in La vaine aventure. Collaborò a L'Évènement, a Le soir, prese parte alla fondazione del Mercure de France e fondò L'Idée Libre, 1894, e Le Petit Monégasque, 1897. Come drammaturgo esordì al Théâtre-Libre con La Fille d'Artaban, 1895, e l'anno appresso diede a Bruxelles Jean-Marie.

Del 1908 è La logique du doute, dramma simbolista; del 1909 un secondo volume di versi, Le temple sans idoles, di struttura ormai apertamente classicistica, ove il M. matura la sua concezione della vita. Seguono tre tragedie di argomento antico, storico o mitologico: Marius vaincu, 1910; Sylla, 1913; Penthésilée, 1922, ove la tecnica simbolistica si sovrappone a un contenuto classico; La Femme d'Othon, 1916, adattamento d'un "miracle" medievale; Sakountala, 1920, dramma lirico in cinque atti; e i due drammi storici in prosa su Le divin Arétin, 1930 e Machiavel, 1931, che significano la trasposizione in arte del vivissimo interesse critico per il Rinascimento italiano, cui forse il M. ha dedicato il meglio del suo ingegno. Dopo una Dramaturgie de Paris, 1916 e una Introduction au Faust de Goethe, 1923, egli aveva dato, nel 1924, un Essai sur la Bibliographie des manuscrits de Ruzzante, cui seguirono i due volumi su Un dramaturge populaire de la Renaissance italienne: Ruzzante, 1925-26. Nel 1930 apparvero le Études italiennes, ove si dilunga in accurate analisi di scrittori anche poco importanti. La sua opera, vista nel complesso, rimane quella di uno spirito coltissimo e dotato di grandi capacità di erudito e di storico, d'un artista fine e sapiente anche se non di grande vitalità poetica.

Bibl.: S. Rosati: A.M., in Giornale della Sera, 28 ottobre 1947; L. Fiumi, Ricordo di A.M., in La Rassegna d'Italia, 1948, n. 7.

Vedi anche
lirica Lo stesso che poesia lirica, nei due distinti significati, di poesia che in origine, presso i Greci, veniva cantata con l’accompagnamento del suono della lira, e di poesia affettiva, nella quale prevale l’espressione della pura soggettività del poeta. 1. Antichità Nella tradizione greca l’aggettivo ... prosa Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle regole metriche e ritmiche proprie della poesia; il termine è riservato specialmente all’espressione letteraria. prosa d’arte Nel linguaggio della critica letteraria, la prosa tipica dei frammentisti, in voga in Italia negli anni precedenti ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ... Faust Personaggio letterario, la cui leggenda ha un nucleo certamente storico. Sicure testimonianze si hanno all’inizio del 16° sec., quando un Giovanni Faust (n., forse, Heidelberg 1480 ca.) appare in varie città tedesche millantando il possesso di potenze taumaturgiche e di dottrine occulte. La sua figura ...
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