KIDERLEN-WAECHTER, Alfred
Diplomatico tedesco, nato a Stoccarda il 10 luglio 1852, morto ivi il 30 dicembre 1912. Impratichitosi della trattazione degli affari nel Ministero degli esteri e, dal 1881 al 1888, come segretario d'ambasciata successivamente a Pietroburgo, Parigi e Costantinopoli, fu destinato ad accompagnare Guglielmo II durante le sue assenze dalla capitale, e segnatamente nei suoi viaggi alle corti straniere. Ma venne presto in uggia all'imperatore. Fu allora inviato come ministro di Prussia ad Amburgo nel 1894, poi rappresentò la Germania con abilità à Copenaghen a partire dal 1895, a Bucarest dopo il 1900. Nel novembre 1908 fu chiamato al Ministero degli esteri, come sostituto del segretario degli esteri Von Schön, che sostituì definitivamente due anni dopo, nel giugno 1910, essendo cancelliere il Bethmann Hollweg. In due anni e mezzo di direzione del Ministero degli esteri, nominalmente controllato dal cancelliere, ma praticamente autonomo, il K. impresse un impulso personale alla politica estera dell'Impero. Propostosi di risolvere le questioni pendenti fra la Germania e le potenze dell'Intesa, concertò un incontro dell'imperatore Guglielmo II con lo zar a Potsdam nel novembre 1910. Dopo aver minacciato la Francia col monito costituito dall'invio della Panther ad Agadir (luglio 1911), di fronte all'energico contegno del governo inglese, che si schierò a fianco della Francia dovette patteggiare con quest'ultima e accordarsi con l'ambasciatore francese a Berlino Jules Cambon per l'abbandono del Marocco alla Francia a patto che questa cedesse alla Germania una parte del Congo francese. L'accordo Cambon-K., che suscitò in Germania molti malcontenti contro il K., ebbe come risultato di decidere il governo italiano all'occupazione di Tripoli, previsto compenso del protettorato francese nel Marocco. La turcofilia del K., inspirandogli un'eccessiva fiducia nell'esercito ottomano, lo trattenne dall'intervenire per impedire le guerre balcaniche dalle quali egli si riprometteva una salutare lezione agli Slavi. Il K., poco dopo una visita a Roma, con la quale si proponeva di rinsaldare la Triplice alleanza, soccombette a un attacco cardiaco.
Bibl.: Kiderlen, derl Staatsmann und Mensch, Briefwechsel u. Nachlass, ed. da Jäckh, voll. 2, Stoccarda 1924.