JARRY, Alfred
Poeta francese, nato a Laval (Mayenne) l'8 settembre 1873, morto a Parigi il 1° novembre 1907. Giunto a Parigi dalla provincia con un suo modesto patrimonio, si ridusse ben presto all'indigenza, e trascinò la vita di caffè in caffè, sciupando il suo forte ingegno in motti e boutades applauditissimi. Il gusto della mistificazione e dello scandalo, oltre all'abuso delle bevande alcooliche, lo tradì e lo rovinò miseramente.
Restano di lui le strane poesie, tra umoristiche e buffonesche, raccolte in Les minutes de sable: mémorial (1894), e Ubu roi (1896), parodia farsesca del teatro simbolista. Il personaggio di Ubu (caricatura d'un disgraziato professore) s'eleva a tipo del ribelle impotente, del raté sublime. Scrisse anche un Ubu enchaîné (1900), due curiosi romanzi d'una esasperata sensualità (Messaline, 1901; Le surmâle, 1902), e il saggio paradossale su una scienza "patafisica" di sua invenzione: Gestes et opinions du Docteur Faustroll, Pataphysicien (1911).
Bibl.: Ch. Chassé, Sous le masque d'A. J. Les sources d'Ubu roi, Parigi 1921; P. Chaveau, A. J. ou la naiss., la vie et la mort du "Père Ubu", Parigi 1932.