FOUILLÈE, Alfred
Filosofo francese, nato a La Pouèze (Maine-et-Loire) il 18 ottobre 1838, morto a Lione il 16 luglio 1912. Nel 1867 vinse il premio Bordin con la Théorie des Idées de Platon, l'anno seguente il premio Cousin con la Philosophie de Socrate. La subita fama gli procurò la nomina a maître de conférences a l'École normale, da cui fu costretto a ritirarsi dopo soli tre anni, per lo stato della sua salute scossa dall'eccessivo lavoro. La sua meditazione però non s'arresta, ed elabora un sistema originale, la filosofia delle idee-forze, che occupa un posto importante nella speculazione francese intercorrente dalla decadenza dell'eclettismo e dello spiritualismo ortodosso al trionfo delle nuove tendenze contingentistiche, intuizionistiche e pragmatistiche, ch'egli in parte precorre e in parte già combatte. L'"idea-forza" è il principio sintetico che riunisce in sé il fisico e lo psichico. Con esso il F. presume di conciliare le esigenze della metafisica e i diritti della scienza positiva, superando il naturalismo e lo spiritualismo in una visione più comprensiva e integrale, conforme al suo "metodo di conciliazione".
Opere principali: La liberté et le déterminisme, 1872; Critique des systèmes de morale contemporains, 1883; L'avenir de la métaphysique fondée sur l'expérience, 1889; L'évolutionnisme des idées-forces, 1890; La psychologie des idées-forces, 1893; Le mouvement idéaliste et la réaction contre la science positive, 1895; Les éléments sociologiques de la morale, 1905; La morale des idées-forces, 1907; La pensée et les nouvelles écoles anti-intellectualistes, 1911.
Bibl.: A. Guyau, La philos. et la sociol. d'A. F., Parigi 1926.