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AUSTIN, Alfred

di Piero Rebora - Enciclopedia Italiana (1930)
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AUSTIN, Alfred

Piero Rebora

Nato presso Leeds, il 30 maggio 1835, figlio d'un mercante cattolico di quella città. Studiò a Londra e si avviò alla carriera legale, che poco dopo abbandonò per le lettere. Si rese noto nel 1861 con una satira, The Season, seguita da varî attacchi contro i poeti inglesi del tempo, Tennyson, Browning, Arnold, Swinburne. L'A. aveva un immenso concetto di sé, e disprezzava tutti coloro che, secondo lui, non seguivano i suoi ideali estetici, i quali potevano riassumersi nel binomio: nazionalismo e religione. Fu un accanito conservatore ed imperialista inglese, e diresse per lungo tempo la National Review. Scrisse alcuni drammi mediocri (Savonarola, 1882; Flodden Field, rappresentato senza successo nel 1903, al teatro His Majesty's). I modesti meriti letterarî dell'A. consistono in una certa freschezza descrittiva nella dipintura di paesaggi inglesi. Nelle sue English Lyrics, l'A. si rivela tipicamente moralistico e insulare; e tale ci appare anche nelle sue prose armoniose ma affettate, quali The Garden that I love, The Garden of Veronica, ecc. Fu nominato poeta laureato inglese nel 1896, succedendo in tale posizione a lord Tennyson, morto nel 1892. Tale nomina, avvenuta dopo quattro anni di controversie ed incertezze, diede luogo a molte critiche: infatti egli fu preferito allo Swinburne ed a William Morris, poeti ben maggiori di lui, per considerazioni di mera opportunità politica.

Morì a Londra il 2 giugno 1913.

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