SALMERÓN (o Salmerone), Alfonso
Teologo, nato a Toledo l'8 settembre 1515, morto a Napoli il 18 febbraio 1585. Studiò prima ad Alcalá, poi dal 1533 a Parigi. D. Laínez, col quale si era recato in Francia, lo presentò a Ignazio di Loyola, di cui divenne discepolo nelle cose dello spirito e condivise le brame di apostolato tra gl'infedeli di Terrasanta. Passata la Pasqua del 1538, e falliti i disegni del pellegrinaggio a Gerusalemme, raggiunse in Roma il Loyola; intervenne con lui alle consulte per la fondazione della Compagnia di Gesù, e approvata che questa fu da Paolo III il 27 settembre 1540, al 22 aprile 1541, in San Paolo fuori le Mura, pronunziò i voti solenni di religione. Fu in Irlanda in qualità di nunzio della Santa Sede; poi a Modena (1543), dove celebri rimasero le sue prediche per i violenti contrasti con gli Accademici del Castelvetro e gli strascichi che ebbero tre lustri dipoi, ai tempi del processo di eresia contro il cardinale Giovanni Morone sotto Paolo IV. Nel 1546 venne in alta reputazione nel concilio di Trento, al quale sempre prese parte come teologo pontificio sia nella traslazione a Bologna, sia dopo Paolo III nelle seguenti sessioni tridentine, durante i pontificati di Giulio III e di Pio IV. Lesse un anno (1549-1550) teologia nell'università d'Ingolstadt; Paolo IV nel 1555 lo diede teologo al nunzio apostolico, Luigi Lippomani, nella dieta di Augusta, e l'anno seguente al cardinale Scipione Rebiba legato nelle Fiandre; Pio V, infine, nel 1569 lo designò a predicare la quaresima alla sua corte. Conchiuso il concilio di Trento, si trasferi a Napoli, ove già era stato nel 1552, e divenutovi popolare e accetto ai viceré spagnoli e alla nobiltà, si applicò a disperdere i semi di eresia sparsi nelle classi più colte da Giovanni Valdés; negli anni più maturi, libero dalle fatiche del pergamo, pose mano a riordinare i suoi commentarî sulla Sacra Scrittura.
Del S., mentre visse, non vide la luce altro che l'Oratio in concilio Tridentino habita il 27 dicembre 1546 (Romae per Steph. Nicolinum MDXLVII mense Martio). Postumi vennero pubblicati in Madrid, dal 1597 al 1602, sedici tomi, dei quali i primi dodici contengono i Commentarii in Evangelicam Historiam et in Acta Apostolorum, e i quattro rimanenti il commento alle lettere paoline e alle canoniche. Revisore e correttore dei primi quattro tomi fu il Bellarmino, vivente ancora il Salmerón. Ai tempi nostri ne fu dato alle stampe l'epistolario, con accurate note, in due grossi volumi dei Monum. Hist. Soc. Iesu (Madrid 1906,1907), fonte eccellente per la storia ecclesiastica del Cinquecento.
P. Ribadeneira, La vida y la muerte del P. Alonso Salmerón, Madrid 1605; G. Boero, Vita del P. A. S., Firenze 1880; per la vita del S. fino al 1556, vedi S. A. Polanco, Chronicon Soc. Iesu Madrid 1894-98, nei citati Monum. Hist. Soc. Iesu.