ALFONSO III d'Este, duca di Modena
Nacque a Ferrara il 22 ott. 1591 da Cesare, poi primo duca di Modena, e da Virginia de' Medici, figlia di Cosimo I.
A sette anni, mentre si trattava l'accordo in seguito al quale Ferrara passò alla Chiesa, fu richiesto come ostaggio e mandato a Bologna, dove fu trattenuto fino alla firma della Convenzione faentina (12 genn. 1598).Raggiunta la corte trasferitasi a Modena, ebbe come aio il conte Ludovico Ronchi, che ne curò diligentemente l'educazione. Di ingegno assai vivace, di robusta costituzione, ebbe indole impetuosa, talvolta violenta. Si intromise presto negli affari di governo, profittando del carattere debole del padre, e si rivelò intollerante e severo. Stabilito il suo matrimonio con l'infanta Isabella di Savoia, si recò a Torino nel carnevale del 1608, accompagnato dallo zio, cardinale Alessandro d'Este, e da uno splendido seguito. Le nozze furono celebrate il 10 marzo, contemporaneamente a quelle dell'infanta Margherita con Francesco Gonzaga, principe di Mantova. Il Marino, il Chiabrera, il Boccalini salutarono l'avvenimento. Il primo figlio, Cesare, nacque il 14 ag. 1609, ma morì a quattro anni; il 5 sett. 1610 vide la luce l'erede Francesco. Nel 1613 A. prese parte alla guerra con i Lucchesi per la Garfagnana, ma, colto dalle febbri, dovette ritornare a Modena, lasciando il compito al fratello Luigi. A. ebbe tenerissimo affetto per la moglie, che seppe acquistare su di lui un grande ascendente: fu perciò profondamente colpito dalla morte di lei (22 ag. 1626).
Spentosi il duca Cesare l'11 dic. 1628, A. gli successe nel ducato; ma già nei due anni intercorsi dalla morte della consorte aveva meditato il proposito di abbandonare il governo e di vestire il saio dei cappuccini. Ottenuta da Urbano VIII la facoltà di scegliere la Germania come campo della sua attività missionaria e di abbreviare il tempo del noviziato, con atto del 24 luglio 1629 nominò suo successore il primogenito Francesco, e dispose dei suoi beni per gli altri numerosi figli avuti da Isabella: Obizzo, poi vescovo di Modena; Cesare; Carlo Alessandro; Rinaldo, poi cardinale; Margherita, poi duchessa di Guastalla; Filiberto; Anna Beatrice, poi duchessa della Mirandola; Caterina, monaca in Spagna. L'8 sett. 1629 vesti l'abito cappuccino nel convento di Merano, assumendo il nome di frate Giambattista da Modena; prese gli ordini, dandosi agli studi di teologia e di eloquenza per invito venutogli da Roma. La sua predicazione, l'umiltà e l'esemplare vita di religioso destarono ammirazione ed entusiasmo. Fondò un monastero a Gorizia; fu chiamato a predicare a Innsbruck e a Vienna. Ritornato nel suo antico dominio nel 1632 per disposizione del padre generale, nel Convento di Modena rivide figli e fratelli. Si adoperò per convertire gli Ebrei, accogliere in istituti le fanciulle pericolanti, assistere i carcerati. Mori il 24 maggio 1644 nel convento della Garfagnana, che egli stesso aveva fondato.
Bibl.: L. A. Muratori, Delle Antichità Estensi ed Italiane,II, Modena 1740, pp. 404, 411, 415, 530-537;I. Pinelli, Isabella di Savoia d'Est. nelle corti estense e sabauda,Vasto 1924.