ALVARADO, Alfonso de
Nacque a Burgos (Spagna), verso il 1490, da una famiglia tradizionalmente ricca di avventurieri (Pietro de A., colonizzatore, conquistatore, ammiraglio; Pietro Gomez e Gonzalo y Sorge, fratelli; Diego, Luigi, Fernando e Alfonso, cugini, ecc.). Avendo seguito al Perù Francesco Pizarro, guerreggiò, al suo fianco, contro gl'indigeni e nello stesso tempo contro i fautori di Diego de Almagro. In aiuto dei partigiani del Pizarro, sorpresi nel Cuzco da quelli dell'Almagro e messi nella impossibilità di tenere la regione, pomo della discordia fra i due conquistatori, A. accorse da Lima. Ma i suoi 700 uomini furono battuti, e lui stesso catturato sulle rive del fiume Abancay. Riuscì tuttavia a fuggire; e quando, nel 1541, Pizarro morì assassinato insieme con molti dei suoi seguaci nella congiura e nel massacro di Lima, e Diego de Almagro il giovane usurpò il governatorato del Cuzco, A., allora concessionario (encomendero) di Chachapoyas, offrì il suo appoggio al legittimo governatore, Vaca de Castro, per combattere l'usurpatore. I soldati delle sue concessioni (encomiendas), uniti a quelli di altre concessioni, vinsero in Chupas (Huamanga) le forze dell'Almagro, i cui capitani furono giustiziati sullo stesso campo di battaglia. A., in premio, fu nominato capitano generale de La Plata e del Potosí. Essendo viceré il La Gasca, ridusse, come maresciallo, all'obbedienza i coloni sollevatisi nel Cuzco, Chuquisaca e Potosí, sotto la guida di don Sebastián de Castilla. Contro il castigo eccessivo, si ribellarono, di nuovo, gli encomenderos condotti da Francisco Hernández Girón, e da essi l'A. fu vinto a Chuquinga, nel 1551. Amareggiato da questo disgraziato rovescio che diminuiva la sua gloria guerriera, morì nel 1553 a Lima.
Bibl.: P. Ciera de León, Guerras de Chupas, in Collección de Documentos inéditos para la Historia de España, LXXVI, Madrid, s. a.; C. Pereyra, Historia de América Española, V, Madrid 1924.