BARTOLI, Alfonso
Nato il 4 genn. 1874 a Foligno, frequentò a Roma la facoltà di lettere, dove ebbe maestri G. Beloch, L. Ceci, O. Marucchi, F. Ermini e R. Lanciani. Entrato nell'amministrazione delle Antichità e Belle Arti nel 1904, fu nominato ispettore nell'ufficio degli scavi del Foro Romano e del Palatino nel 1911.
In questa sede e allo studio di questa zona monumentale il B. lavorò per tutta la vita, pur adempiendo, specialmente all'inizio della carriera, incarichi in altre città: frutto di tali incarichi è lo studio dei disegni dei secc. XV e XVI relativi a monumenti romani e conservati a Firenze nella galleria degli Uffizi, da cui trasse I monumenti di Roma nei disegni antichi degli Uffizi (6 voll. e 500 tavv., Roma 1914-1922).
Agli anni in cui alla direzione dell'ufficio del Foro Romano era ancora G. Boni risale la pubblicazione di diversi suoi lavori (alcuni di argomento cristiano e medievale) quali Il ricordo della "Domus Aurea" nella topografia medievale di Roma, in Rendic. d. Accad. naz. dei Lincei, classe di scienze morali, stor. e filol., s. 5, XVIII (1909), pp. 224-30; Avanzi di fortificazioni medievali del Palatino, ibid.,pp. 527-39; Per la conservazione di alcune memorie medievali comprese nella "Passeggiata Archeologica", ibid.,pp. 540-52; Ultime vicende e trasformazione cristiana della Basilica Emilia, ibid.,s. 5, XXI (1912), pp. 758-66; Il Chartularium del Palatino, ibid.,pp. 767-72; Il tempio di Antonino e Faustina, in Monum. Antichi Lincei, XXIII(19, 4), pp. 949-74; Gli Horrea Agrippiana e la diaconia di s. Teodoro, ibid., XXVII (1921), pp. 374-402; La recinzione meridionale del Foro Traiano,in Mem. d. Pont. Accad. romana di Archeol.,s. 3, 1, 2 (1924), pp. 177-191.
Nel 1913 il B. ordinò la mostra di topografia romana a Castel S. Angelo. Conseguita nel 1915 la libera docenza in topografia romana, nel 1929 ebbe l'incarico di questa disciplina presso l'università di Roma, incarico che conservò sino al 1933. Dal 1925 era passato alla direzione degli scavi del Foro Romano e del Palatino, e in questa carica rimase fino al 1945, quando fu collocato a riposo.
Al B. non mancarono riconoscimenti: fu nominato senatore, socio corrispondente (1919) e effettivo (1931) dell'Accademia Pontificia, socio effettivo dell'Arcadia, dell'Accademia di S. Luca, dell'Accademia dei Virtuosi del Pantheon, membro della Deputazione di storia patria di Roma, dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte, dell'Istituto di studi romani, della Società italiana per il progresso delle scienze, dell'Istituto archeologico germanico. Morì a Roma il 26 genn. 1957.
Vari furono i lavori di scavo, esplorazione, restauro, da lui promossi nel territorio di sua- competenza: anzi la sua attività si esplicò soprattutto in questo campo, perché i suoi scritti sono meno numerosi di quel che ci si attenderebbe in relazione alla sua attività di scavatore: di alcuni lavori infatti restano solo le relazioni preliminari e gli appunti.
A lui si devono lo scavo della Domus Augustana,che fu liberata dalle sovrastrutture dei secoli posteriori, tra cui villa Mills del sec. XIX e il monastero della Visitazione, e il successivo restauro del complesso, di cui esiste solo una relazione, Scavi del Palatino (Domus Augustana) 1926-28, in Notizie degli scavi di antichità,s. 6, V (1929), pp. 3-19. In posteriori lavori di esplorazione e di restauro in una parte dell'aedes Vestae,sempre nel Foro Romano, rinvenne, nei pozzi dell'area adiacente al tempio, materiale repubblicano e in uno di essi materiale arcaico del sec. VII-VI a.C., testimonianza dell'arcaicità del culto di Vesta a Roma. Passò poi allo scavo e al restauro dell'edificio della Curia, anche questo alterato dalle sovrastrutture medievali e seicentesche e trasformato nella chiesa di S. Adriano: questa opera, compiuta nel 1939, è forse la più importante tra i restauri eseguiti dal B. nei monumenti del Foro Romano (Curia Senatus. Lo scavo e il restauro, Roma 1963). Altri furono da lui compiuti nella cella del tempio di Venere e Roma, in alcune parti della basilica Emilia, nei rostri augustei con il ripristino del monumento, nello stadio del Palatino. Iniziò l'esplorazione dell'area della vigna Barberini, dove si pensa dovesse sorgere il tempio di Apollo, e lo sterro delle pendici del colle verso il Velabro. Al B. si deve anche la scoperta dell'oratorio e del monastero di S. Cesario tra i ruderi del palazzo imperiale.
Accanto al lavoro di scavo egli non trascurò il problema della conservazione delle opere rinvenute: oltre a completare e riordinare l'antiquarium del Foro, opera iniziata dal suo predecessore, il Boni, istituì nel 1938 l'antiquarium del Palatino.
Fuori Roma il B. si occupò in particolar modo delle antichità di Ferentino, studiandone l'acropoli, il teatro e le iscrizioni.
Oltre agli scritti già ricordati, sono suoi i seguenti studi: I lavori della Curia, Roma 1938; Il Senato romano in onore di Ezio, in Rendic. d. Pont. Accad. romana di archeol.,s. 3, XXII (1946-47), pp. 267-73; La statua porfiretica della Curia,in Notizie degli scavi di antichità,s. 8, 1 (1947), pp. 85-100; Il culto della Mater Deum Magna Idaea e di Venere Genitrice sul Palatino,in Mem. d. Pont. Accad. di archeol.,S. 3-, VI, 2 (1947), pp. 229-239; L'ultimo relitto dell'archivio imperiale sul Palatino,in Rendic. d. Pont. Accad. romana di archeol.,s. 3, XXIII-XXIV (1947-49), pp. 269-75; L'acropoli di Ferentino, in Bollett. d'arte, XXXIV (1949), pp. 293306; Ferentinum, Ferentinuni Novum, Ferentinum Maius,in Rendic. d. Pont. Accad. romana di archeol., s. 3, XXV-XXVI (194951), pp. 153-56; Lavori nella sede del Senato romano al tempo di Teodorico, in Bullett. d. Commissione archeol. comunale di Roma,LXXIII (1949-50, ma pubbl. 1952), pp. 77 ss.; Il fregio figurato della Basilica Emilia,in Bollett. d'arte, XXXV (1950), pp. 289-294; Ricordi di Elagabalo nella sede del Senato romano, in Rendic. d. Pont. Accad. romana di archeol.,s. 3, XXVII (1951-54), pp. 47-54; Ferentino: ricerche epigrafiche e topografiche,in Rendic. d. Accad. naz. dei Lincei,classe di scienze morali, stor. e fllol., s. 8, IX (1954), pp. 470-605; Tracce di culti orientali sul Palatino imperiale,in Rendic. d. Pont. Accad. romana di archeol.,s. 3, XXIX (1956-57), pp. 13-49.
Bibl.: T. Mancini, Commemorazione del socio A. B., in Rendic d. Pont. Accad. romana di archeol., s. 3, XXX-XXXI (1957-59), pp. 35-39; G. F. C[arettonil, A. B.,necrologio (con bibl.), in Bollett. d'arte, XLIII (1957), pp. 95 s.; P. Romanelli, A. B., in Studi romani, V (1957), pp. 189-91.