ALFANO
Fatto arcivescovo di Capua nel 1158, fu molto vicino al pontefice Alessandro III, di cui sostenne la politica nell'Italia meridionale: nel 1163 il papa gli scriveva di denunciare a Guglielmo II re di Sicilia che si andava ordendo una congiura contro di lui; l'arcivescovo ne informò il re per mezzo del nipote Florio di Camerota, giustiziere del principato di Salerno. Il 1 marzo 1174 lo stesso pontefice gli confermò il diritto metropolitico sulle chiese suffraganee della Campania, che già all'atto della costituzione dell'arcivescovato capuano erano state incardinate ad esso, e cioè: Aquino, Venafro, Isernia, Teano, Sessa, Carinola, Calvi, Caiazzo, Caserta.
Nell'autunno del 1176 A. fu inviato dal re, insieme con Riccardo vescovo di Siracusa e Roberto conte di Caserta, con 25galee, a ricevere a Saint-Gilles Giovanna, figlia di Enrico II d'inghilterra, che veniva sposa di Guglielmo II: fu presente a queste nozze, che vennero celebrate il 18 febbr. 1177 a Palermo.
Il suo successore, Matteo, è attestato il 13 marzo 1183.
Fonti e Bibl.: Romualdi Salernitani Chronicon,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., VII, 1, a cura di C. A. Garufi, pp. 268 s.; P. F. Kehr, Italia pontificia,VIII, Berolini 1935, pp. 226-227, mi. 54-58;F.Chalandon, Histdre de la domination normande en Italie et en Sicile,II, Paris 1907, pp. 251,377.