ALFA (α) Particelle (II, p. 371)
Oggi il nome di particella si riserva specialmente alle particelle elementari, ossia agli elettroni, ai protoni, ai neutroni, ecc. quali essi si pensano, ora, ultimi costituenti della materia, tutti fra loro identici e non ulteriormente scindibili in altre particelle più semplici. Le particelle alfa non rientrano più in questa categoria, perché esse sono nuclei dell'atomo di elio, ossia l'insieme di due neutroni e due protoni, fortemente vincolati fra loro dalle cosiddette forze internucleari. Possiedono una carica doppia di quella dell'elettrone e positiva; tale carica è quella dei due protoni che le costituiscono. La loro massa è di poco inferiore a quella di quattro unità nucleari (l'unità di misura è fissata dalla massa dell'atomo dell'isotopo più abbondante dell'ossigeno, posta convenzionalmente uguale a 16), ossia di poco inferiore a quella dei due neutroni e dei due protoni dai quali sono composte.
Fino a qualche anno fa le particelle alfa erano solo quelle che venivano emesse, con energia dell'ordine di qualche milione di elettroni-volt, dai nuclei radioattivi. Oggi, con le grandi macchine acceleratrici quali i ciclotroni, usando sorgenti di atomi di elio totalmente ionizzati e accelerandoli in dette macchine, si è arrivati a disporre di particelle alfa aventi energie di centinaia di milioni di eV. Con esse, fra l'altro, è stato possibile generare artificialmente, per urto contro altri nuclei atomici, quelle particelle di massa intermedia, precedentemente scoperte nella radiazione cosmica da C. Anderson, C.M.G. Lattes, G.P.S. Occhialini e C.S. Powell e chiamate mesoni (v. gli articoli sulla radiazione cosmica e sul mesone, in questa App.).