Uomo politico greco (n. Atene 1974). Laureato in Ingegneria e attivo in politica sin dall’adolescenza, è stato segretario generale della formazione giovanile di Synaspismós (1999-2003) per poi entrare nel comitato centrale del partito nel 2004. Due anni più tardi si è candidato a sindaco di Atene, ottenendo il 10% delle preferenze e divenendo uno tra i rappresentanti più in vista della sinistra radicale: già presidente di Synaspismós, nel 2009 è stato eletto in Parlamento e da allora è a capo del gruppo Syriza (coalizione in cui Synaspismós è il partito più grande). Nettamente contrario alle misure di austerity imposte dall’Europa, nel 2012 ha portato avanti una campagna elettorale aggressiva e alle urne (maggio 2012) ha raccolto il 16,7% dei voti. Chiamato a formare un governo di coalizione, ha però rimesso l’incarico a E. Venizelos, leader del PASOK; tuttavia, nonostante gli sforzi di K. Papoùlias, non è stato possibile raggiungere l’accordo tra le principali forze politiche del paese (secondo molti a causa dell’intransigenza di T. nel rifiutare i tagli chiesti dall’Unione). Le nuove elezioni tenutesi a giugno hanno registrato la vittoria del partito pro-euro ND, che si è aggiudicato il 29,7% dei consensi contro il 26,9% ottenuto da Syriza e il 12,3% del PASOK; non avendo conquistato la maggioranza assoluta, il partito di Samaras ha formato un governo di coalizione con il PASOK, composto da ministri di ND e da tecnici vicini al PASOK. Nel dicembre 2013 T. è stato scelto come candidato alla presidenza della Commissione europea per l'anno successivo, ricevendo l'84,1% dei consensi nel IV congresso della Sinistra europea. Alle elezioni europee del 2014 Syriza ha superato il 26% dei voti, risultando il primo partito del Paese; tale successo è stato confermato dalle elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento tenutesi nel gennaio 2015, alle quali Syriza - nel cui programma politico sono risultate centrali la richiesta di rinegoziare il debito pubblico e l’elaborazione di una nuova gestione della gravissima crisi economica che ha investito il Paese - ha ottenuto il 36,3% dei consensi, conquistando 149 seggi e consentendo a T. di subentrare nella carica di premier a Samaras. A giugno, in un Paese duramente provato dalle eccezionali misure di austerity dettate dal piano di salvataggio concesso dall’Europa a condizioni molto stringenti e dopo il fallimento di numerosi tavoli di trattative, il premier ha indetto un referendum popolare sulle nuove proposte di ristrutturazione del debito avanzate dai creditori, che avrebbero salvato il Paese dalla bancarotta ma sottoposto i cittadini a ulteriori, gravosissime misure di austerity. Il referendum, svoltosi nel mese di luglio, ha registrato la netta vittoria (61,3 contro 38,7%) dei pareri contrari all'accettazione delle proposte dei creditori internazionali. All'Eurosummit tenutosi il 13 luglio è stato deciso di avviare un negoziato con il Paese per il varo di un terzo programma di salvataggio, vincolato all’approvazione da parte del Parlamento greco di un pesante piano di riforme in materia di fisco e pensioni e alla creazione di un fondo di garanzia in cui trasferire gli asset greci, poi monetizzati attraverso privatizzazioni. L'accordo con i creditori è stato raggiunto, ma la maggioranza di governo costituita dal partito Syriza si è spaccata, e il terzo piano di salvataggio è stato approvato solo grazie ai voti dell'opposizione; la frattura creatasi all’interno del partito ha spinto il premier a rassegnare nell'agosto 2015 le proprie dimissioni e ad annunciare elezioni anticipate per il mese di settembre, alle quali Syriza si è nuovamente attestato come primo partito del Paese con il 35,5% dei voti (145 seggi), ciò consentendo a T. di essere riconfermato nella carica di premier. Nell'agosto 2018, uscita dal piano di salvataggio, la G. ha registrato una lenta ripresa, evidenziata dall'aumento dell'occupazione e da una lieve crescita economica; ciò nonostante, le elezioni europee svoltesi nel maggio 2019 hanno registrato la netta affermazione dell’opposizione conservatrice, con la destra di Nuova Democrazia che si è attestata come prima forza politica del Paese ottenendo il 34% dei consensi contro il 27% andato a Syriza. In ragione della sconfitta elettorale, T. ha annunciato elezioni anticipate: le consultazioni, svoltesi nel mese di luglio, hanno confermato la svolta a destra del Paese, assegnando a Syriza il 31,5% dei consensi (86 seggi), a fronte del 39,6% (158 seggi) aggiudicatosi da ND, il cui leader K. Mītsotakīs gli è subentrato nella carica. Leader dell'opposizione, il partito di cui è alla guida è stato nuovamente sconfitto alle elezioni politiche del maggio 2023, ripetute nel mese di giugno con analoghi risultati (ND 41,1% e 145 seggi, Syriza 17,8%, 48 seggi); nello stesso mese, a seguito del risultato elettorale, l'uomo politico si è dimesso dalla carica di leader del partito, subentrandogli dal settembre 2023 S. Kasselakis.