Poeta e autore drammatico francese (Digione 1689 - Parigi 1773); esordì presso il Théâtre de la Foire con la commedia Arlequin Deucalion (1722), rendendosi famoso per le sue arguzie e il suo spirito caustico. Crébillon lo spinse a scrivere per il Théâtre Français alcune tragedie come Callisthène (1730) e Gustave Wasa (1733) e commedie come Les fils ingrats (1728) e L'amant mystérieux (1734). La sua opera più famosa è La métromanie (1738) in cui deride, come già aveva fatto Boileau, coloro che, privi di vero talento, alimentano velleità poetiche anche a costo di cadere nel ridicolo. Personaggio di primo piano nell'ambiente teatrale e letterario, s'inimicò quasi tutti gli scrittori del suo tempo, primo fra tutti Voltaire, contro cui diresse molti dei suoi arguti epigrammi.