CARREL, Alexis
Chirurgo e fisiologo, nato a Sainte-Foyles-Lyon (Francia) il 28 giugno 1873. Laureato in scienze e in medicina, fu interno negli ospedali di Lione dal 1896 al 1900 e prosettore dal 1900 al 1902. Addetto al Rockefeller Institute for Medical Research in New York City nel 1906 e membro di quell'istituto nel 1912, vi dirige attualmente la divisione di chirurgia sperimentale. Nel 1912 gli fu conferito il premio Nobel per la medicina, per le sue numerose e importanti ricerche sulle suture dei vasi sanguigni e per il trapianto di organi.
La sua tecnica veramente geniale per le suture circolari dei vasi con tre punti d'appoggio gli permise infatti di ottenere brillanti risultati con il trapianto di organi vitali anche importanti come i reni. Di più egli ha dimostrato che il rene di cane conservato asettico a bassa temperatura, impedendone l'autolisi, può essere trapiantato con successo in un nuovo ospite anche un mese dopo. Da lui furono immaginati varî metodi di plastica dei vasi sanguigni e operazioni ardite sul cuore e sull'aorta toracica del cane, col mezzo dell'insufflazione intratracheale.
A lui spetta inoltre il merito di avere svolto largamente il metodo della coltivazione dei tessuti (esplantazione) scoperto dal Harrison; metodo basato sull'autonomia delle cellule, in modo che frammenti di organo separati del tutto dall'organismo e posti in determinate condizioni d'ambiente sopravvivono e crescono. Il metodo ha reso immensi servizî alla biologia e alla patologia. Le colture rinnovate di continuo possono vivere all'infinito, e il C. è riuscito a mantenere in vita, dal 1912 in poi, delle cellule provenienti da frammenti di cuore di embrione di pollo al settimo giorno, senza che sia diminuita la loro attività riproduttiva. Durante la guerra mondiale divulgò un importante metodo di cura delle ferite infette, con l'irrigazione continua di liquido di Dakin. I suoi scritti biologici e chirurgici sono numerosissimi.