ALEXIA
. È un genere (stabilito da Leach, 1847) di Gasteropodi Polmonati, sottordine dei Basommatofori, della famiglia degli Auriculidi.
L'animale ha tentacoli cilindrici, rigonfî all'estremità con occhi inseriti alla base dei medesimi. Il piede , è ottuso alle due estremità, allungato, senza divisione trasversa. La conchiglia è acuta, allungata, con apertura ovale, munita di pieghe e di dentelli; nei giovani individui si nota una corona di peli presso la sutura.
Ha rappresentanti fossili nel Miocenico.
Le specie di Alexia sono erbivore, e si nutrono di detriti di piante marine e di legno fradicio. Vivono sulle rive, al limite superiore della zona litorale, presso le acque salmastre, sotto le pietre o tra le erbe umide. Possono resistere per molto tempo all'immersione nell'acqua salata, mentre muoiono rapidamente nell'acqua dolce: non tollerano un'atmosfera asciutta. Depongono da 12 a 30 uova globulose, giallastre o incolore, agglomerandole in una sostanza vischiosa che le fissa sotto le pietre. Le dette uova si schiudono circa 15 giorni dopo la deposizione.
In Italia si trovano l'Alexia myosotis Drap. (conchiglia lunga 8-10 mm.; diametro 3,5-4 mm.), più diffusa, e l'A. Firmini Payr. (conchiglia lunga 7-8 mm.; diametro 4½ mm.), limitata al litorale ligure, della Sardegna e della Corsica. La prima ha una conchiglia lucente, di colore bruno fulvo; la seconda l'ha, invece, di color giallo chiaro.