LERROIX, Alexandro
Uomo politico spagnolo, nato il 4 marzo 1864 in Andalusia. Capo del partito radicale, emigrato nel 1906, fu attivo leader del gruppo repubblicano in parlamento dal 1909 al 1923. In questo periodo organizzò a Barcellona i suoi jóvenes bárbaros contro le organizzazioni avanzate di destra, i requetes, contribuendo così a sviluppare i fermenti di violenza nella capitale catalana. Dopo la caduta della monarchia fu ministro degli Affari Esteri nel governo provvisorio, e quindi nel governo Azaña del 1931. Passati i due anni di legislazione "costituente" del governo repubblicano (v. spagna: Storia, App.), nella caleidoscopica successione di gabinetti tre furono presieduti da L. (sett.-ott. 1933; dic. 1933-marzo 1934; marzo-aprile 1934). Dopo un gabinetto Samper, il 4 ottobre 1934; ancora una volta sale al governo L., che riesce a battere separatamente le convulsioni del sindacalismo spagnolo (a Madrid 300 morti), nonché le rivolte della Catalogna e delle Asturie. Le masse popolari sollevate dall'agitazione marxistica minacciavano la vita stessa della nazione spagnola, per cui L. nel suo sesto gabinetto, formato il 6 maggio del 1935 (il quinto era durato dal 3 aprile al 3 maggio del '35), si vide costretto a far partecipare al governo il partito popolare cattolico, nominandone il capo Gil Robles ministro della Guerra. Il L. applicò pene severe, ristabilì quella di morte, proclamò lo stato d'assedio nelle Asturie e in Catalogna, allontanò gli agitatori comunisti ristabilì la settimana di 48 ore. Questo benefico gabinetto cadde il 20 settembre 1935, e in quello seguente, formato da Chapaprieta, L. ottenne il Ministero degli esteri che tenne fino alle dimissioni del gabinetto (29 ottobre '35). Negli avvenimenti successivi L. non ebbe apprezzabile rilievo.