Agitatore politico francese di famiglia belga (Parigi 1797 - Coye, Oise, 1863). Ufficiale napoleonico nel 1815, rifugiatosi (1820) a Ginevra per debiti contratti in Francia, divenne amico di F. Buonarroti, che lo iniziò alla società segreta degli Adelfi (1822) e lo inviò in Italia, dove avrebbe dovuto riannodare i contatti tra i centri settarî della penisola. Arrestato il 18 genn. 1823 e trovato in possesso di carte compromettenti, fece, contrariamente a quanto dice nei Mémoires d'un prisonnier d'état au Spielberg (1837-38), larghe confessioni sull'attività e i legami internazionali della setta dei "Federati lombardi". Ebbe il processo accoppiato a quello di F. Confalonieri e fu condannato a morte (pena commutata nel 1824 in carcere duro a vita allo Spielberg). Graziato nel 1832, tornò in Italia nel 1859 e fu noninato da Napoleone III commissario generale dell'esercito francese.