Scultore e pittore americano (Filadelfia 1898 - New York 1976), tra i più originali artisti contemporanei. A Parigi elaborò le sue prime costruzioni astratte. Le opere di C., pur evocando un mondo fiabesco di piante, insetti e animali sconosciuti, simboleggiano di fatto il dominio della fantasia sulle leggi fisiche.
Laureato in ingegneria meccanica, si dedicò alla pittura, dal 1922, studiando all'Art student league di New York. A Parigi, nel 1926, costruì con arguta ironia oggetti semoventi, spesso ispirati alla vita del circo, e sculture in filo di ferro. Tra il 1926 e il 1930 scolpì anche una serie di figure in legno di notevole forza espressiva. Ancora a Parigi, dove trascorse lunghi periodi della sua vita, dal 1931 fu in stretto rapporto con J. Miró e profondamente colpito dalle ricerche di Mondrian e di Arp. Aderì al gruppo Abstraction-Création ed elaborò in modi del tutto originali le sue prime costruzioni astratte. Nel 1932 espose i primi mobiles, lamine variamente foggiate e colorate che un ingegnoso sistema di sospensione mediante fili metallici fa muovere al minimo spostamento di aria. Ai mobiles affiancò la costruzione di sagome stabili (spesso le due strutture si ritrovano nella stessa scultura) e, tra il 1940 e il 1943, elaborò la serie delle Costellazioni e delle Torri, costruzioni di piccoli oggetti di legno collegati da fili di acciaio. Le sculture di C. evocano nelle loro forme piante e animali con una sottile allusione al dominio della fantasia sulle leggi fisiche (grandi mobiles per il Palazzo dell'UNESCO a Parigi, 1958, per l'aeroporto di Dallas, 1968, ecc.). Alla leggerezza area dei mobiles, soprattutto dopo il 1950, C. contrappose il formato sempre più gigantesco di stabiles, dai corpi opachi e dalle possenti arcature (I quattro elementi, Stoccolma, 1961; Teodelapio, per Spoleto, 1962; Il sole rosso, per le olimpiadi del Messico, 1968, serie dei Crags and critters, 1974, ecc.).