BARCLAY, Alexander (circa 1475-1552)
Poeta, erudito ed ecclesiastico inglese, probabilmente di origine scozzese. Fu educato in Inghilterra, viaggiò nel continente, ed entrò in un collegio di preti secolari nel Devonshire. Più tardi passò al convento dei benedettini di Ely, e poi a quello dei francescani di Canterbury. Dopo la soppressione dei monasteri ebbe varie cariche ecclesiastiche, e finì la sua vita come rettore d'una chiesa di Londra. La sua opera principale è la traduzione del Narrenschiff del Brandt (1494), che egli adattò liberamente con aggiunte ricavate dalla traduzione latina del Locher (1497), e riproducendo le famose incisioni in legno dell'originale. Il poema apparve nel 1509 ed è scritto in strofe di sette versi. Come il Brandt, egli parla da semplice predicatore morale, sostenendo l'ortodossia e la lealtà, ed esortando tutti a moralità di vita. I suoi caratteri realistici sono nella tradizione di Chaucer, ed influirono sull'evoluzione della letteratura inglese dall'allegoria medievale verso il dramma e il romanzo. Le sue Egloghe sono le prime del loro genere in lingua inglese, e contengono interessanti quadri dei costumi e della vita contemporanea. Notevoli tra le sue opere sono anche una traduzione del Bellum Ingurthinum di Sallustio, e un Introductory to write and to pronounce Frenche e The Myrrour of Good Maners.
Bibl.: Ship of Fools, ed. T. H. Jamieson, Londra 1874; F. Fraustadt, Über das Verhältnis von B. "Ship of Fools" zur lateinischen, französischen und deutschen Quelle, Breslavia 1894.