TRAMELLO, Alessio
Architetto piacentino, nato tra il 1450 e il 1460, morto tra il 1530 e il 1540. È esempio di quei maestri d'opera che dell'arte conoscono tutte le difficoltà e tutte le risorse, perché di essa hanno vissuto tutte le tappe cominciando dalle più umili. Una deliberazione dell'anzianato piacentino del 1527 afferma che egli "per l'onore della città, in lungo periodo d'anni, eresse molte chiese e palazzi tali da renderla magnifica". Caduta la memoria di lui nell'oblio, le sue opere o furono considerate d'ignoto autore, o attribuite al Bramante. Grazie a nuovi studî ora è dato di precisare con sicurezza la successione cronologica di gran parte della sua attività artistica, e cioè: fondazione della chiesa di S. Sepolcro (1498); costruzione della chiesa di S. Sisto (1499); inizio del chiostro di S. Sepolcro (1503); contratto per l'erezione della chiesa e monastero dell'Annunciata in Borgo S. Biagio di Lodi (1517); contratto per il completamento della chiesa di S. Benedetto in Piacenza (1520); convenzione coi fabbriceri di S. Maria di Campagna per la costruzione del tempio (1522); andata a Parma per i lavori del convento di S. Paolo, e consigli per il consolidamento della Steccata (1525); esonero dai tributi in considerazione dei servizî resi alla città di Piacenza (1527); fondazioni dei bastioni di Santa Maria di Campagna in Piacenza (1529). Più che castigato nella decorazione, egli creò opere di inconfondibile originalità, che, pur rientrando nell'alone della grande arte bramantesca, hanno schietto sapore regionale.
Bibl.: L. Cerri, S. Fermi, A. Corna, in Boll. stor. piacentino, 1906-1917, passim; A. Corna, Arte e storia in S. M. di Campagna, Bergamo 1910; F. Picco, in Emporium, XXXI (1910), pp. 39-58; P. Roi, La chiesa e il convento di S. Sepolcro in Piacenza, in Boll. d'arte, n. s., III (1923-24), pp. 356-379; P. Gazzola, Opere di A. Tr. architetto piacentino, Roma 1935.