ALESSIDE o Alessi ("Αλεξις, Alēxis)
Figlio di Alesside, poeta greco della cosiddetta "commedia di mezzo", vissuto in Atene e iscritto nel demo Eo (Οἶον), nacque a Turî nella Magna Grecia (Calabria) intorno al 372. Ebbe lunga vita, se è vero che morì quasi centenario nel 270 a. C. Un'iscrizione lo ricorda vincitore nel 347; alle feste Lenee vinse almeno due volte, e, forse, ottenne la prima vittoria alle Dionisie dell'anno 356. Plutarco lo dice commediografo operosissimo, morto sulla scena (ἐπὶ σκηνῆς) nello svolgimento della sua attività rappresentandosi una sua commedia riuscita vittoriosa su quelle dei competitori. Il pubblico ateniese certo si affezionò a questo poeta, che la tradizione fa zio e maestro di Menandro, e che nei frammenti si rivela pieno d'ingegno e di gusto. Secondo Suida, scrisse 245 commedie, delle quali conosciamo solo 138 titoli e 346 frammenti. Varî e brillanti sono gli argomenti dei suoi drammi, molti dei quali, a giudicar dai titoli, mitologici. Sul mito di Elena avrebbe scritto un'intera trilogia: I pretendenti di Elena, Il ratto di Elena, Elena, se pur non si tratta di una sola commedia conosciuta con tre diversi titoli o di più redazioni dello stesso dramma. Ateneo crede spuria qualche sua commedia, e avverte che altre sono conosciute sotto il nome di Antifane, contemporaneo di Alesside. Inclinò particolarmente alla trattazione di soggetti desunti dall'osservazione della vita e dei caratteri: I gemelli, I giocatori di dadi, Il sonno, Il pilota, L'innamorata, Il soldato, I poeti, La poetessa (Saffo?), ecc. sono titoli che non permettono di far congetture sulla composizione dei drammi di A.; ma restano nei frammenti felici ritratti di adulatori, parassiti, smargiassi, cuochi, pescivendoli, e tante succose sentenze, che ce lo fanno giudicare acuto e intelligente osservatore della vita. Una commedia intitolata Il governo della donna si riferisce alla satira contro il femminismo di marca aristofanea; un'altra, L'anello, induce a credere che A. tentasse d'introdurre sulla scena il riconoscimento, e che cioè imitasse Euripide e precorresse Menandro nel mezzo tecnico di risolvere la situazione del dramma, rivelando i natali di uno o più personaggi col ritrovamento di oggetti. In un'altra commedia, Il Fedro, colpiva Fedro di Mirrinunte scolaro di Socrate, pare con diretta conoscenza del Simposio di Platone, giacché nel frammento più lungo si possono riconoscere espressioni proprie dell'opera platonica. Ad A. appartiene forse il frammento del papiro berlinese 11771 pubblicato dal Wilamowitz: uno schiavo inseguito da "un erede" che lo accusa di ratto, qualificandolo ἀνδραποδιστής, e rifugiantesi sull'altare di Demetra; il coro impedisce all'inseguitore di percuoterlo violando il diritto di asilo. Se il frammento è di A., è da dire che al tempo della commedia di mezzo il coro partecipava ancora all'azione, pur declinando negl'intermezzi musicali, ai quali poi finì col ridursi.
I frammenti sono raccolti in Comicorum Atticorum fragmenta, edizione T. Kock, II, Lipsia 1884, pp. 297-408; per il nuovo frammento, U. v. Wilamowitz, in Sitzungsb. d. preuss. Akad. d. Wiss., 1918, p. 743.