PEROSA, Alessandro
PEROSA, Alessandro. – Nato a Trieste l’11 settembre 1910 da Lorenzo e da Alceste Olivetti, nel 1928 entrò come alunno alla Scuola Normale Superiore di Pisa; nel 1932 si laureò all’Università di Pisa in letteratura greca con una tesi su Pindaro sotto la guida di Augusto Mancini, di cui divenne subito dopo assistente volontario (1932-39).
Nel 1932 iniziò il corso di perfezionamento presso la Scuola Normale, ma nel gennaio del 1933 fu chiamato dal direttore, Giovanni Gentile, a sostituire il segretario della Scuola, Aldo Capitini, rimosso dall’ufficio per motivi politici (lettere di Francesco Arnaldi a Gentile, 26 dicembre 1932 e 2 gennaio 1933; G. Turi, Giovanni Gentile. Una biografia, Torino 2006, pp. 493 s.; Simoncelli, 1998, pp. 90-98, in partic. 94). Ricoprì tale incarico, che comportava funzioni gestionali e di supervisione degli studenti, fino al 1955.
Il 27 marzo 1939 aveva sposato Bruna Marinelli, che morì l’8 giugno 1960.
L’incarico amministrativo presso la Scuola non gli impedì di dedicarsi a una rilevante attività scientifica. Decisivi furono gli incontri in Normale con Giorgio Pasquali (di cui Perosa seguì i seminari) e con Paul Oskar Kristeller, lettore di tedesco alla Scuola dal 1935 al 1938.
Dopo alcuni lavori giovanili di greco, Perosa iniziò a occuparsi di letteratura umanistico-rinascimentale, per lo più della produzione poetica latina (fondamentale l’influsso di Kristeller, ma non vanno sottovalutati gli interessi per l’Umanesimo e il Rinascimento di Gentile e Mancini). Proprio Kristeller, che ideò e progettò assieme a Gentile la collana Testi umanistici inediti o rari pubblicata dall’editore Olschki sotto gli auspici della Scuola Normale Superiore di Pisa (costretto a lasciare l’Italia a causa dei provvedimenti antiebraici nel 1938, poté assumerne solo nel dopoguerra la direzione), convinse Perosa a partecipare all’impresa con la sua edizione critica dei carmi di Landino, che diede inizio alla serie (Firenze 1939); in seguito Perosa vi pubblicò le edizioni dei Carmina di Alessandro Braccesi (1944) e di Nicodemo Folengo (Pisa 1990, con C. Cordiè). Nella gestione della collana Perosa ebbe un ruolo direttivo di fatto, mai ufficializzato e terminato con il suo trasferimento a Cagliari (lettera a Gentile del 10 settembre 1938).
Dal 1945 al 1955 venne incaricato alla Scuola Normale del primo insegnamento in Italia di letteratura umanistica (voluto da Luigi Russo e Pasquali), dal 1948 al 1955 anche di lingua e letteratura latina all’Università di Pisa. Libero docente in letteratura umanistica dal 1952, fu vincitore nel 1954 del primo concorso di filologia medioevale e umanistica e fu quindi professore ordinario di tale materia nelle Università di Cagliari (1955-59) e di Firenze (1959-85).
Partecipò alle attività del Centro nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze già a partire dal 1939 (La Rinascita, II (1939), pp. 919 s.; V (1942), pp. 619 s.) e fu consigliere dell’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento dal 1966 al 1993, di cui fu in seguito consigliere onorario.
Perosa si dedicò con particolare intensità allo studio e alla ricostruzione della trasmissione delle opere umanistiche, pubblicando molte edizioni critiche dallo spiccato rigore ecdotico unito a chiarezza ed essenzialità nella presentazione dei dati. Tali edizioni, ricollegabili in ultima analisi alla prassi editoriale della filologia classica, ma ben attente alla specificità dei testi pubblicati, furono fornite sin dalla prima prova giovanile di apparati esegetici, poi sempre più ampi, e costituirono modello e stimolo per gli sviluppi della filologia umanistica in Italia e all’estero (cfr. A. Momigliano (1959), in Quarto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico, Roma 1969, p. 655).
Oltre alle edizioni citate, si segnalano quella dell’Epigrammaton liber di Naldo Naldi (Budapest 1943), dei Carmina di Michele Marullo, (Zürich 1951), della redazione inedita della Collatio Novi Testamenti di Lorenzo Valla (Firenze 1970), cui seguirono, dello stesso Valla, Le postille all’Institutio oratoria di Quintiliano (Padova 1996, con L. Cesarini Martinelli), la commedia umanistica Paulus di Pietro Paolo Vergerio (in L’Umanesimo in Istria, a cura di V. Branca - S. Graciotti, Firenze 1983, pp. 273-356), il De partu Virginis di Iacopo Sannazaro (Firenze 1988, con Ch. Fantazzi) e infine, a testimonianza dell’attenzione rivolta anche al contesto storico, i Nuovi documenti per la storia del Rinascimento (Firenze 1970, con T. De Marinis) e lo Zibaldone di Giovanni Rucellai (London 1960). Da menzionare anche le antologie divulgative della letteratura umanistica, quella dedicata al teatro (Milano 1965) e quella della poesia scritta assieme a John Sparrow (London-Chapel Hill, NC, 1979).
Sulla scorta di quest’ampia e concreta esperienza di editore di testi umanistici si devono a Perosa importanti riflessioni sulle scelte e le tecniche per la corretta edizione critica di tali opere (critica del testo, lingua e metrica), nate dall’osservazione dei singoli casi specifici e delle singole tradizioni (in particolare a seguito delle obiezioni ricevute in merito alla sua edizione di Landino: Studi di filologia umanistica, II, 2000, pp. 9-27, 1940; pp. 29-35, 1941; pp. 37-40, 1950; pp. 189-194, 1940; pp. 277-282, 1946).
Grande rilievo ebbe la sua attività di ricerca attorno ad Angelo Poliziano, cominciata con un importante articolo sulla tecnica compositiva dell’epicedio per Albiera degli Albizzi (Journal of Warburg and Courtauld Institutes, IX (1946), pp. 74-95; rist. in italiano in Studi di filologia umanistica…, cit., I, 2000, pp. 53-82), e particolarmente intensa in occasione delle celebrazioni per il quinto centenario della nascita del poeta, quando Perosa curò il notevole catalogo della mostra di materiale librario polizianeo esposto presso la Biblioteca Laurenziana (Firenze 1955) e, oltre ad altri contributi su Poliziano, pubblicò l’editio princeps della Sylva in scabiem scoperta da Kristeller (Roma 1954).
Gli studi sull’opera del grande umanista proseguirono con l’edizione del Pactianae coniurationis commentariolum (Verona 1955 e, soprattutto, Padova 1958, con ampio apparato esegetico) e con altri lavori (vedi il primo volume degli Studi di filologia umanistica e l’edizione del commento inedito alla selva di Poliziano Ambra, Roma 1994). Le ricerche sui Miscellanea, in particolare, avrebbero dovuto condurre alla pubblicazione del testo con commento, rimasto incompleto e inedito (P. Viti, A. P. e Angelo Poliziano (con due inediti), in Gli antichi e i moderni. Studi in onore di Roberto Cardini, a cura di L. Bertolini-D. Coppini, Firenze 2010, pp. 1431-1447, in partic. p. 1433).
Su proposta di Gentile, Perosa progettò l’edizione dell’epistolario di Marsilio Ficino, con la collaborazione di Eugenio Garin e Kristeller (lettere di Gentile del 23 maggio 1939, 6 luglio 1939, 9 luglio 1939, 22 gennaio 1940, e di Perosa del 27 maggio 1939; cfr. anche Studi di filologia umanistica…, cit., III, 2000, pp. 9 s., 1954, per l’incarico assunto da Gentile di organizzare la pubblicazione degli epistolari degli umanisti fiorentini), poi portata avanti dall’allievo Sebastiano Gentile (libri I-II, Firenze 1990-2010).
Perosa fu master of arts dell’Università di Oxford, senior visiting fellow dell’All Souls College e membro della Common room del Wolfson College di Oxford, socio effettivo dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria e dell’Accademia dell’Arcadia. Ottenne nel 1979 la medaglia d’oro ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte e vinse nel 1997 il premio Antonio Feltrinelli per la filologia.
L’8 luglio del 1970 sposò Maria Luisa Premuda, anche lei di origine triestina. Morì a Firenze il 12 agosto 1998.
Opere. Bibliografia di A. P., a cura di S. Gentile, in Tradizione classica e letteratura umanistica. Per A. P., a cura di R. Cardini et al., Roma 1985, pp. IX-XVIII; Studi di filologia umanistica, a cura di P. Viti, I-III, Roma 2000; M. Feo, Tracce pisane di A.P., in Persone. Da Nausicaa a Adriano Sofri, Santa Croce sull’Arno 2012, pp. 529-531.
Fonti e Bibl.: Pisa, Archivio storico della Scuola Normale Superiore, Personale non docente, ad nomen, Registro delle lezioni (Lettere e Filosofia 1930-1949); Firenze, Archivio storico dell’Uni-versità degli studi di Firenze, Fascicoli personali, 216; Roma, Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici, Corrispondenza, Lettere inviate a Gentile (da Francesco Arnaldi); ibid., Lettere di Gentile (a Perosa).
S. Gentile, P., A., in Dizionario della letteratura italiana del Novecento, Torino 1992, pp. 416 s.; Accademia Nazionale dei Lincei, Premi ‘Antonio Feltrinelli’ 1997, Roma 1997, pp. 41-47; S. Gentile, P., A., in Enciclopedia Italiana, Appendice VI, Roma 2000, p. 427; P. Viti, Profilo di A. P., in Studi di filologia umanistica…, cit., I, Roma 2000, pp. XXV-LVIII; L. Cesarini Martinelli, L’impegno filologico di A. P., ibid., pp. IX-XXIV; M. Feo, Tracce pisane di A. P., cit., pp. 486-531; Per A. P., in Archivum mentis, II (2013), pp. 1-99. Sul ruolo avuto nella storia della filologia umanistica: V. Fera, La filologia umanistica in Italia nel secolo XX, in La filologia medievale e umanistica greca e latina nel secolo XX, Atti del Congresso internazionale (Roma... 1989), Roma 1993, pp. 239-273, in partic. pp. 259-261; G. Resta, La filologia umanistica, in La filologia testuale e le scienze umane (Roma... 1993), Roma 1994, pp. 213-237, in partic. 226-232. Sull’ambiente ed episodi specifici del periodo pisano vedi: Leo S. Olschki e l’edizione di testi umanistici, in C. Tagliaferri, Olschki. Un secolo di editoria 1886-1986, I, La libreria antiquaria editrice Leo S. Olschki (1886-1945), Firenze 1986, pp. 337-341; P. Simoncelli, Cantimori, Gentile e la Normale di Pisa. Profili e documenti, Milano 1994; Id., La Normale di Pisa. Tensioni e consenso (1928-1938). Appendice 1944-1949, Milano 1998, passim; G. Calvi, Rinascimento e fascismo a Firenze, in Storica, XIX (2001), pp. 12-74, in partic. pp. 47 s.; P. Carlucci, Un’altra Università. La Scuola Normale Superiore dal crollo del fascismo al Sessantotto, Pisa 2012.