BARGNANI, Alessandro Luigi
Nato a Iseo (Brescia) da Ippolito il 9 marzo 1798, laureatosi in legge presso l'università di Pavia, aveva intrapreso la carriera della magistratura divenendo pretore a Samico. Iscrittosi giovanissimo alla carboneria, aveva preso parte ai moti del 1821 e a quelli del 1831: nell'Italia centrale, insieme a G. Rosa. Dopo il loro fallimento, fu tra i primi ad iscriversi alla Giovine Italia, di cui fu esponente a Sarnico, e mantenne i contatti con G. Rosa, G. Bargnani, G. Ordoflo de Rosales, E. Mazzuchelli, tutti operanti nel Bresciano. Arrestato nel,1833 insieme a G. Rosa, in seguito a una denuncia, sotto l'imputazime di appartenere alla Giovine Italia, fu trasferito nelle carceri di S. Margherita a Milano, e con sentenza 9 sett. 1835 venne condannato a venti anni di carcere, commutati poi in dieci anni. Raggiunti a Gradisca altri prigionieri, in seguito allo indulto di Ferdinando I per l'assunzione al trono, fu tra coloro che scelsero la deportazione nell'America settentrionale, e, imbarcatosi sul brigantino "Ussero" con F. Foresti, P. Borsieri, G. Castiglia e alt.ri, giunse nella città di New York il 20 ott. 1836.
In America il B. si convertì al protestantesimo ed entrò a far parte della "Christian Alliance", svolgendo per alcuni anni l'ufficio di conferenziere evangelico. Creatasi a New York (6 giugno 1841) una congrega della Giovine Italia, di cui il Foresti era presidente, il B. vi aderì. Tornato in Europa intorno al 1845 per diffondere i principi della "Christian Alliance", entrò in contatto con il Mazzini, G. Lamberti e altri della Giovine Italia. In un primo tempo Mazzini, cui il B. era stato raccomandato dal Foresti, credette di potersene servire ai propri scopi, come scriveva al Lamberti il 24 ott. 1845, ma il B. non dovette esser d'accordo nel condurre un'azione parallela a quella del Mazzini, come appare da quanto questi il 2 dic. 1845 scriveva a P. Giannone.
Dopo aver compiuto diversi viaggi tra Francia e Svizzera, il B. ottenne, forse attraverso l'ambasciatore degli Stati Uniti a Vienna, il permesso di tornare in patria. Qui, durante la rivoluzione del 1848, prese parte ai tentativi rivoluzionari di Iseo e fu, poi, tra i più ardenti fautori dell'annessione al Piemonte, venendo anche a contrasto, per tale ragione, nel giugno del 1849, col giornalista L. Mazzoldi. Tornati gli Austriaci in Lombardia, il B. fu costretto a rifugiarsi a Torino. Rimase tuttavia in contatto col fratello Giulio cui, nei frequenti viaggi da questo compiuti tra Lombardia e Piemonte, forniva gran quantità di materiale a stampa da diffondere in Lombardia. Arrestato il fratello dagli Austriaci, il B. riusci a ottenere il permesso di stabilirsi a Brescia, senza però venir meno ai suoi convincimenti politici; qui esercitò la professione di avvocato fino all'agosto 1851, quando il fratello fu scarcerato. Ritornò allora a Torino, dove morì nel 1852.
Fonti e Bibl.:Arch. di Stato di Brescia, L R. Delegazione Provinciale Polizia 182 a, busta 38; Indirizzo dell'Avv. A. L. B. ai suoi concittadini, 10 apr. 1858, tip. di N. Romiglia, in fol.; Protocolli della Giovine Italia (Congrega di Francia), vedi Indice; Scritti editi e inediti... di G. Mazzini, XXVIII, Epistolario, pp.177 s., 182, 189, 194 s., 203, 207, 213, 248, 258 (non sempre è chiaro se si tratti del B. o di Gaetano Bargnani); G. Prosdocimo, Biografia di L. Mazzoldi, Milano 1860, passim; R. Barbiera, La principessa Belgioioso, Milano 1902, p. 91; Id., Passioni del Risorgimento, Milano 1903, pp. 200, 298, 299; C. Cantù, Cronistoria della libertà italiana, II, Roma 1877, pp. 320, 323, 327, 346; A. Vannucci, I martin della libertà italiana, Milano 1887, 11, p. 364; III, p. 116; G. Rosa, Autobiografia,Brescia 1912, pp. 36,40,42; 1. Rinieri, Le cospirazioni mazziniane, in Il Risorgimento ital., XVII (1924), p. 196; E. Passamonti, Nuova luce su Processi del '33, Firenze 1930, pp. 346, 424, 434; A. Cutolo, G. Rosales, Milano 1938, pp. 71, 292; P. Guerrini, Saggi bibliografici sul '48 e '49 bresciani, Brescia 1948, p. 367; R. U. Montini, Vita americana di P. Borsieri, in Rass. stor. d. Risorgimento, XLI (1954), pp. 467,473, G. Spini, Risorgimento e Protestanti, Napoli 1956, p. 354.