GHERARDI, Alessandro
Figlio di Ferdinando e Assunta Burzagli, nacque a Firenze l'8 luglio 1844 e fece i suoi primi studi nelle Scuole pie, dove ebbe fra gli altri, quali apprezzati maestri, i padri A. Piccioli e M. Ricci. Nel novembre 1861 fu ammesso come apprendista all'Archivio di Stato di Firenze e vi frequentò per un triennio i corsi della Scuola di paleografia e diplomatica. Affinò le competenze archivistiche sotto la guida di F. Bonaini, C. Guasti e C. Milanesi e, superate le prescritte prove di esame, il 20 ott. 1865 conseguì la nomina ad applicato, che gli dischiuse la vera e propria carriera all'interno dell'Archivio. Qui consumò tutta la sua attività di lavoro e di studio, rinunciando ad altre pur interessanti prospettive che gli vennero in seguito proposte: un ruolo di dirigente presso il ministero della Pubblica Istruzione, al momento del trasferimento della capitale da Firenze a Roma, e la cattedra di paleografia latina presso l'Istituto di studi superiori, offertagli nel 1902 dalla facoltà di lettere dopo la morte del titolare C. Paoli. Dentro l'Archivio di Stato di Firenze arrivò così a ricoprire la carica di vicedirettore e poi, dal 26 febbr. 1903, ritiratosi dal servizio P. Berti, quella di direttore. Fu in questa veste che nell'aprile 1903, celebrandosi a Roma il Congresso internazionale di scienze storiche, dette alle stampe l'Inventario sommario del R. Archivio di Stato di Firenze (relativo ai fondi diplomatico, notarile antecosimiano e, in parte, del periodo repubblicano e del principato).
L'attività scientifica del G., come era consuetudine all'epoca per chi esercitava il suo mestiere, si divise in una sfera di studio e di ricerca erudita sulle fonti della storia fiorentina medievale e rinascimentale e in una dimensione che potremmo definire più propriamente archivistica, mirata cioè all'ordinamento e all'inventariazione dei fondi: notevole, su questo secondo versante, la collaborazione che egli prestò al Guasti nella realizzazione dell'inventario e regesto dei Capitoli del Comune di Firenze e dell'inventario delle Carte strozziane, che, dopo la scomparsa del maestro e collega, proseguì e portò a compimento. Preposto alla sezione degli atti della Repubblica fiorentina, il G. si dedicò ad altri importanti lavori di inventariazione che riguardarono gli archivi di famiglie, la serie degli acquisti e doni, la revisione e il riordinamento degli statuti dei Comuni soggetti, delle Provvisioni dei consigli maggiori, del carteggio della Repubblica e soprattutto la continuazione dell'opera di schedatura del carteggio mediceo anteriore al principato, del quale iniziò anche un ordinamento più razionale. Si occupò inoltre del carteggio universale e della miscellanea medicea. Nel breve periodo in cui fu direttore dell'Archivio apportò parziali modifiche all'ordinamento dei fondi dato nel 1852 dal Bonaini e condusse gli studi preparatori per una riduzione delle suddivisioni interne, che fu poi realizzata dal suo successore, D. Marzi, nel 1909.
Molto intensa fu anche la sua opera di studioso, peraltro sempre strettamente collegata all'attività d'indagine e di scavo che contemporaneamente egli veniva conducendo nell'Archivio di Stato, e che integrava con la documentazione reperita nelle principali biblioteche fiorentine. Fra i suoi primi lavori degna di nota è la monografia su La guerra dei Fiorentini con papa Gregorio XI, detta la guerra degli Otto santi, che vide la luce a puntate fra il 1867 e il 1868 e segnò l'inizio della sua collaborazione con l'Archivio storico italiano, organo della Deputazione toscana di storia patria, sul quale egli pubblicò la maggior parte delle ricerche.
Negli anni successivi il G. si impegnò poi nell'edizione critica di importanti raccolte documentarie riguardanti la storia fiorentina durante il tardo Medioevo. Dette alle stampe il Diario d'anonimo fiorentino dal 1358 al 1389 (Firenze 1876), che anche per le sue dotte note illustrative costituisce una ricca miniera di notizie sulle complesse vicende della città nel periodo che vide la guerra contro Gregorio XI, il tumulto dei ciompi e la restaurazione oligarchica. Nel 1881, sempre a Firenze, pubblicò poi gli Statuti dell'Università e Studio fiorentino dell'anno 1387, ai quali aggiunse una vasta appendice documentaria che copre il periodo dal 1320 fino al 1472 e che contiene tutto il codice diplomatico dell'opera svolta dalla Repubblica per l'insegnamento superiore a Firenze fino al passaggio dell'Università a Pisa. In questo ambito la sua opera più insigne fu tuttavia l'edizione della prima serie delle Consulte della Repubblica Fiorentina dall'anno 1280 al 1298 (I-II, ibid. 1896-98), lavoro minuzioso e di notevoli difficoltà paleografiche, con il quale il G. mise a disposizione degli studiosi una fonte di grande importanza per la conoscenza di una fase cruciale della storia fiorentina. L'opera gli valse il premio dell'Accademia delle Scienze di Torino "per la migliore opera di storia politica e civile pubblicata […] da autore italiano nel triennio 1898-1901", e suscitò il vivo apprezzamento di G. Salvemini, contribuendo a orientarne non poco gli interessi sulla società fiorentina del XIII secolo. Notevole attenzione riscossero infine i Nuovi documenti e studi intorno a Girolamo Savonarola (ibid. 1887), per i quali G. Gentile (1942, p. 405) lo definì come uno "dei più caldi e de' più benemeriti piagnoni" che annoverò la cultura fiorentina di fine Ottocento.
Animatore per molti anni della Deputazione toscana di storia patria, il G. fu membro di varie altre società e accademie, fra le quali quelle della Colombaria (dal 1868) e della Crusca (dal 1897): per quest'ultima lavorò assiduamente come collaboratore alla compilazione del Vocabolario.
Morì a Firenze l'8 genn. 1908, mentre stava preparando una nuova edizione critica della Storia d'Italia di F. Guicciardini.
Opere: l'elenco completo dei contributi apparsi sull'Archivio storico italiano si trova nell'Indice1842-1941 della rivista, a cura di E. Rossi, Firenze 1945, I, pp. 367 s.; altri elenchi sono in appendice ai necrologi di cui si danno più oltre gli estremi. Oltre alle opere citate, qui ci si limita a ricordare: Le lettere di s. Caterina de' Ricci alla famiglia con lagiunta di alcune altre raccolte da C. Guasti, ibid. 1890; Le Carte strozziane del R. Archivio di Stato in Firenze, s. I, Inventario, a cura di C. Guasti, continuato da A. Gherardi, I-II, ibid. 1884-91; I Capitoli del Comune di Firenze. Inventario e regesto, II, ibid. 1893.
Fonti e Bibl.: Numerose notizie sull'attività archivistica del G. sono rintracciabili in Arch. di Stato di Firenze, Arch. della Soprintendenza generale degli archivi toscani, varie filze relative al periodo 1861-1908. Cfr. inoltre: G. Salvemini, Le Consulte della Repubblica fiorentina del sec. XIII, in Arch. stor. italiano, s. 5, XXIII (1899), pp. 61-113, ora in Id., La dignità cavalleresca nel Comune di Firenze e altri scritti, a cura di E. Sestan, Milano 1972, pp. 232-270; G. Mazzoni, A. G., in Atti della R. Accademia della Crusca, 1907-08, pp. 10-14; P. Villari, A. G., in Arch. stor. italiano, XLIII (1908), pp. 227-231; A. Municchi, A. G., ibid., XLIV (1909), pp. 211-225; O. Tommasini, A. G., in Arch. della R. Società romana di storia patria, XXX (1907), p. 533; D. Marzi, A. G., in Miscellanea storica della Valdelsa, XVI (1908), 1, pp. 68-71; A. Alfani, A. G., in Atti della Società Colombaria di Firenze, 1907-08, pp. 148-150; L'"Archivio storico italiano" e l'opera cinquantenaria della R. Deputazione toscana di storia patria, Bologna 1916, pp. 291, 325, 336, 349, 372-374; G. Gentile, Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo XIX, Firenze 1942, pp. 246, 294, 368, 397, 405; A. Panella, Archivisti italiani: A. G., in Notizie degli Archivi di Stato, IX (1949), 1-3, pp. 125-128; A. D'Addario, Archivi ed archivistica in Toscana negli ultimi cento anni, in Rass. stor. toscana, I (1955), 1, pp. 39, 45-47, 56 s., 67; G. Salvemini, Carteggi, I, 1895-1911, a cura di E. Gencarelli, Milano 1968, pp. 20, 92, 114; E. Garin, La cultura ital. tra '800 e '900, Bari 1976, pp. 32 ss.; Carteggi di Cesare Guasti, a cura di F. De Feo, in partic., VI, Carteggi con gli archivisti fiorentini. Lettere scelte, Firenze 1979, pp. 299-333 e passim; Archivio di Stato di Firenze, in Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Roma 1983, II, pp. 30 s., 50, 57; Storia dell'ateneo fiorentino. Contributi di studio, I-II, Firenze 1986, passim; C. Vivoli, Dagli Uffizi a piazza Beccaria, in Rass. degli Archivi di Stato, XLVII (1987), 2-3, p. 415; E. Artifoni, Salvemini e il Medioevo. Storici italiani tra Otto e Novecento, Napoli 1990, pp. 21, 36, 81, 97, 101; R. Manno Tolu, Le fonti archivistiche fiorentine nella storiografia internazionale, in L'Archivio di Stato di Firenze, a cura di R. Manno Tolu - A. Bellinazzi, Firenze 1995, pp. 11, 13, 15-17; I Consigli della Repubblica Fiorentina. Libri fabarum XVII (1338-1340), a cura di F. Klein, Roma 1995, pp. IX, XI s., XVI-XVIII, XXIII.