GAVAZZI, Alessandro
Predicatore e patriota, nato a Bologna il 21 marzo 1809, morto a Roma il 9 gennaio 1889. Entrato nei barnabiti, a vent'anni era già insegnante di retorica a Napoli in un collegio di quell'ordine. In seguito fu trasferito a Livorno, a Torino, dove, lasciato l'insegnamento, attese a predicare (1833-1841) fino a quando, professando idee troppo ardite nelle sue perorazioni, ebbe ordine di sfratto. Predicò quindi a Bologna, a Parma, a Perugia, ad Ancona, dove l'autorità ecclesiastica gl'interdisse quel suo ministero, ordinando fosse relegato nel convento del suo ordine in San Severino Marche. Ne uscì quando ascese al pontificato Pio IX, col quale ebbe un colloquio in Roma. Prese parte alle dimostrazioni a cui diedero occasione i primi atti del papa riformatore, e quando fu formata la legione di volontarî al comando del Ferrari, partì con essa per il Veneto con l'ufficio di cappellano. Tornato a Bologna dopo il disastro di Vicenza, dovette allontanarsene, perché il governo pontificio aveva ordinato il suo arresto. Vi tornò dopo l'8 agosto 1848, nel quale mese uscì dall'ordine, ma alla fine d'ottobre il generale Zucchi, ministro della Guerra nel gabinetto P. Rossi, lo fece imprigionare per condurlo a Corneto; giunto a Viterbo, quei cittadini riuscirono a liberarlo. Andato a Roma durante la difesa, fu a capo di quel comitato di signore che assistevano i feriti, ma l'opera sua fu assai crìticata. Caduta la repubblica, andò in esilio a Londra, e riprese la sua vita di predicatore; tenne discorsi violenti contro il papato in parecchie città d'Inghilterra. Fece pure un corso di letture agli Stati Uniti, dove suscitò disordini. Dopo aver fondato in Londra una chiesa evangelica, nel 1859 tornò in Italia, e seguì Garibaldi come cappellano dei Cacciatori delle Alpi, quindi in Sicilia, aggregato al servizio di ambulanza. Fu con Garibaldi a Napoli, ma anche colà la sua presenza fu occasione di disordini, per cui il Farini lo mandò via (maggio 1861); e fu pure con Garibaldi nel 1866, partecipando quindi, se non a Mentana, alla campagna dell'Agro romano (1867). Visse lunghi anni a Firenze, e dopo il 1870 a Roma, tentando di creare un'associazione detta Chiesa libera cristiana in Italia o anche Chiesa evangelica d'Italia, la quale in Roma ebbe la sede di fronte a Castel San Angelo, nella piazza di Ponte.
Straordinaria è la sua produzione a stampa, in italiano e in inglese. Basterà citare: Il papa e il congresso, Napoli 1860; Roma tutta dell'Italia, Napoli 1861; L'Italia fedele alla religione dei padri, Firenze 1866; Dei concili ecumenici, Firenze 1869; My recollections of the last Popes, Londra 1858; A scheme for Church and union in Italy, Londra 1865.
Bibl.: J. W. King, A. G., Londra 1860; L. Conti, In occasione della nascita di A. G., cenno biografico, Roma 1909.