GALLERANI, Alessandro
Nacque a Cento il 9 apr. 1833 da famiglia benestante; compì nel seminario di Ferrara gli studi di lettere e filosofia, conseguendo, poi, la laurea in teologia. Ordinato sacerdote il 22 dic. 1855, l'anno successivo, il 20 ottobre, fu ammesso nel noviziato della Compagnia di Gesù che terminò alla fine del 1858.
Egli fu impiegato quindi nell'insegnamento, come professore di letteratura nei collegi di Senigallia (1858), di Tivoli (1859) e poi di Sankt-Andrä in Carinzia (1861), dove si erano rifugiati momentaneamente i gesuiti delle province romana e veneta della Compagnia delle zone annesse al Regno d'Italia in seguito alle vicende politiche di quegli anni.
Dal 1864 abbandonò l'insegnamento per dedicarsi alla predicazione. Percorse l'Italia per ricorrenze patronali e liturgiche, missioni, novene, esercizi spirituali ed ebbe ovunque un numeroso pubblico. Si trattò di una notevole attività pastorale che il G. utilizzò per un'efficace diffusione del pensiero cattolico intransigente che doveva prendere piede, nelle sue intenzioni, nell'opinione pubblica italiana, in genere poco attenta a questi temi, in modo da arginare il pensiero laico e socialista. Nelle sue prediche egli trattò i temi più attuali del dibattito dottrinale: dalla condanna degli errori del secolo del Sillabo (L'autorità dell'enciclica dell'8 dicembre 1864, Roma 1865) alla questione dell'infallibilità pontificia, in favore della quale si schierò con energia (Sulla infallibilità pontificia, Bologna 1871), come del resto La Civiltà cattolica.
Il 2 febbr. 1867 pronunziò i voti pubblici facendo il suo ingresso a pieno titolo nella Compagnia. Ricoprì quindi cariche di responsabilità come superiore delle case di Firenze (1877-81) e di Bologna (1882-92). In quest'ultimo anno venne promosso rettore del collegio della Civiltà cattolica (1892-1903), ottenendo la direzione della rivista (1892-1905).
La sua direzione della Civiltà cattolica fu caratterizzata da moderazione e grande attenzione nel recepire le direttive del generale della Compagnia. Nella redazione del periodico si impegnò in un lavoro bibliografico minuzioso, intervenendo raramente sulle colonne della rivista ma con contributi di rilievo, sui temi relativi al lavoro e alla condizione degli operai nello scorcio di fine secolo. Non va dimenticato che era stato Matteo Liberatore - uno dei redattori della Civiltà cattolica - il principale estensore dell'enciclica Rerum novarum e che la rivista aveva accolto, non a caso, molti contributi su questa materia. Il G. vedeva con timore la crescita di un movimento operaio a forte connotazione socialista, che rischiava di allontanare dalla Chiesa intere generazioni di operai. In tal senso valutava positivamente l'Opera dei congressi, nel convincimento che una presenza puntuale, concreta, sui temi del lavoro e della liceità o meno dello sciopero lasciasse molti margini di manovra al movimento cattolico. Contemporaneamente, rivolgeva forti critiche anche al liberalismo che "troppe volte e troppo mostruosamente ha ingannato e tradito", "il grande, primo, vero colpevole delle presenti agitazioni che minacciano di mandare tutto a soqquadro" (Doveri dei cattolici in Italia nell'ora presente, in La Civiltà cattolica, s. 18, III [1901], pp. 525 s.).
Colto da una paralisi progressiva il G. morì a Roma il 1° dic. 1905.
La produzione pubblicistica del G. è imponente. Qui si ricordano: In onore di s. Andrea Corsini vescovo di Fiesole, Prato 1875; Il florilegio di Maria Lezinska, Firenze 1881 (2ª ed., Modena 1882); Pel terzo centenario di s. Carlo Borromeo, Ferrara 1884; S. Biagio vescovo e martire, Bologna 1884; S. Pietro Claver, Genova 1888; Il sermone di N.S. Gesù Cristo dopo l'ultima cena, Pompei 1891; S. Luigi Gonzaga e i due santi giovani suoi confratelli, Modena 1892; Vita della beata Margherita M. Alacoque, tradotta da A. Gallerani, ibid. 1893; La guida del predicatore, Roma 1894 (2ª ed., Modena 1905); Intorno ai pregi degli scrittori malvagi, ibid. 1895; L'apostolo di Roma nel sec. XVI e i nuovi apostoli del sec. XIX, ibid. 1895; Una scoperta di Giosuè Carducci, ibid. 1895; Dei gesuiti proscritti dalla Spagna mostratisi letterati in Italia, ibid. 1896; I Proverbi di Salomone esposti alla intelligenza di tutti i fedeli, Modena 1898; Il p. Pietro Ragazzini, Roma 1898; Gesù buono, Modena 1899; Gesù grande, ibid. 1900; Gesù santo, ibid. 1903; Doveri dei cattolici in Italia nell'ora presente, Roma 1901; I due principali sermoni di N.S. Gesù Cristo, esposti alla pietà dei fedeli, Modena 1901; La buona madre. Discorsi, ibid. 1901; Il contravveleno religioso, ibid. 1902; Diomira, ossia la donna religiosa, ibid. 1903; Una colomba del Carmelo, ibid. 1903; Aromi sacri, Roma 1904; La nostra patria. Conversazioni sul Paradiso, Modena 1905.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. della Civiltà cattolica, Fondo A. G., scaff. 25, buste B (contiene Scritti spirituali (1850-1903); Ragionevolezza della fede cattolica, discorso e operetta a foggia di discorso nel seminario di Ferrara, 1850); D (lettere, quaderni e scritti vari, 1850-1903); Arch. Romanum Societatis Iesus, Provincia romana, VIII-X (23 luglio 1881 - 1912), ad indices (lettere del preposito generale della Compagnia di Gesù ad A. Gallerani).
Omaggio e ricordo dei Centesi al loro concittadino p. A. G., Bologna 1874; G. Franco, Il p. A. G.…, in La Civiltà cattolica, LVI (1905), 4, pp. 728-732; F. Leonetti, Carducci e i suoi contemporanei, Firenze 1955; pp. 111, 115, 139, 164; Dict. d'hist. et de géogr. ecclésiastiques, XIX, coll. 829-831 (con ulteriori indicazioni bibliogr.).