FORTIS, Alessandro
Patriota e uomo politico, nato a Forlì nel 1842, morto a Roma il 4 dicembre 1909. Militò nelle file garibaldine, prendendo parte alle campagne del Trentino (1866) e dell'Agro romano (1867). Entrato dopo il 1866 nel partito d'azione, divenne in poco tempo uno degli esponenti del movimento repubblicano italiano e partecipò al convegno di Villa Ruffi (3 agosto 1874), per tracciare, insieme con A. Saffi, F. Comandini ed Eugenio Valzania, un programma d'azione e fare nello stesso tempo un bilancio delle forze repubblicane in Italia. Il fallimento del movimento estremista mazziniano; in seguito alle energiche misure prese dal governo, indusse il F. a sostenere - il che egli fece al congresso repubblicano di Genova del 1876 - la necessità della partecipazione dei mazziniani alle lotte parlamentarî. Eletto deputato di Forlì nel 1880, il F. compì una lenta evoluzione politica che lo condusse ad entrare nella Sinistra legalitaria e a collaborare perfino col Crispi, nel cui primo ministero fu sottosegretario agl'Interni. Ministro dell'agricoltura nel primo ministero Pelloux (29 giugno 1898-14 maggio 1899), si dimise in seguito all'indirizzo apertamente reazionario poi adottato dal Pelloux ed entrò a far parte del gruppo liberale riformista capitanato dal Giolitti, al quale egli succedette nella presidenza del Consiglio dei ministri il 28 marzo 1905. Il F., durante il suo breve ministero, attuò l'assunzione del servizio ferroviario da parte dello stato; ma le complicazioni, soprattutto d'indole tecnica, derivate da quel provvedimento, la delicata situazione della politica estera italiana dopo il riavvicinamento con la Francia e la rinnovazione della Triplice e il conseguente aumento di spese militari indebolirono la posizione parlamentare del F., che nel dicembre 1905 si dimise, e solo acconsentì, dietro consiglio del Giolitti, a un rimpasto. Dimessosi definitivamente il 3 febbraio del 1906, il F. si occupò di problemi sociali e di politica estera.