ALESSANDRO di Tralle
Medico e trattatista greco contemporaneo di Giustiniano (527-565 d. C.), figlio di un medico Stefano e fratello di Antemio, l'architetto di Santa Sofia di Costantinopoli. Viaggiò, probabilmente come medico militare, l'Occidente, dopo di che si stabilì in Roma, dove esercitò la medicina. Più tardi, quando l'età non gli consentì più una grande attività pratica, compose una vasta opera, Θεραπευτικά (Le cure), in 12 libri, che trattano delle varie malattie del corpo, sotto l'aspetto medico, ma anche chirurgico, con indipendenza di giudizio notevole per quell'età, discutendo, talvolta, persino le dottrine di Galeno, sua fonte principale: dal quale si distingue per le sue tendenze pratiche, che lo portano a interessarsi soprattutto di terapia. Scrisse anche una 'Επιστολὴ περὶ ἑλμίνϑων (de lumbricís) e un trattato Περὶ ὀϕϑαλμῶν (sugli occhi), in tre libri. Fu, del resto, nella sua scienza, un eclettico e un pratico. Gli scritti, molto consultati, furono presto tradotti in arabo.
Bibl.: Wellmann, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., I, col. 1460 seg.; Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1927, p. 262 seg.; Christ-Schmid, Griech. Litteratur, II, 6ª ed., Monaco 1924, p. 1098.