ALESSANDRO di Ierapoli
Vescovo di questa città e metropolita della Siria Euphratensis, condannò nel 404 l'apollinarista Giuliano; quindi prese parte al concilio di Efeso, del 431. Egli è celebre precisamente per la sua opposizione a Cirillo di Alessandria, in favore di Nestorio; nella quale fu anche più tenace degli altri nestoriani, quali Giovanni d'Antiochia e Teodoreto di Ciro. Firmò infatti la protesta contro gli atti del concilio, prese parte, dopo il cattivo successo della missione di Teodoreto, ai conciliaboli nestoriani di Tarso e di Antiochia, continuò la resistenza anche dopo che Giovanni e gli altri si furono riconciliati con Cirillo (433). Così non prese parte al concilio di Zeugma, e resistette alle pressioni degli amici perché venisse ad un accordo. Nonostante i tentativi di farlo piegare, irritato anche da alcune usurpazioni del suo potere fatte da Giovanni, con l'ordinare per esempio dei vescovi nella sua provincia, continuò a resistere, finché fu, per ordine imperiale, relegato in Egitto alle miniere di Famothis, dove morì.
Bibl.: Per le lettere: Mansi, Sacrorum Conciliorum... Collectio, V, col. 831 segg.; Hefele-Leclercq, Histoire des Conciles, Parigi 1908, II, pp. 295 segg.