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ALESSANDRO da Parma

di Augusta Bubani - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)
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ALESSANDRO da Parma

Augusta Bubani

Orafo, attivo a Padova tra il sec. XIV e il XV; nel 1410 era a Ferrara insieme al figlio Pietro. A Padova ha lasciato diverse opere, alcune documentate e datate, altre stilisticamente a lui ascrivibili. Di una croce in argento dorato "factam ex manibus m. Alexandri aurificis de Parma", resta solo menzione nell'inventario del 1396 (codice 572) nella basilica di S. Antonio; in cattedrale è conservato il reliquario dei SS. Paolo e Cristoforo, anch'esso in argento dorato, che i quaderni di cassa attestano eseguito nell'agosto del 1422, pagato insieme a una "croseta de cristallo", lire 75.Pure in cattedrale è il reliquiario dei SS. Stefano e Luca, che gli si può attribuire su basi stilistiche, così come quello dei capelli di S. Antonio, in argento dorato, forse in parte rifatto, custodito nella basilica del Santo. Discussa è l'attribuzione del reliquiario delle SS. Anatolia ed Emerenziana, portante le armi e il monogramma del prete Orfeo, l'altro di S. Agapito e infine quello in rame dorato di S. Pietro martire. Attribuitigli dal Gonzati, ma senza prove né documentarie né stilistiche, sono: il reliquiario del Legno della Croce (da riportare, secondo l'Arslan, alla fine del sec. XV o al principio del XVI) e un altro reliquiario nella basilica di S. Antonio.

Bibl.: B. Gonzati, La Basilica di S. Antonio,Padova 1853, I, pp. 196, 220; L. N. Cittadella, Notizie relative a Ferrara,Ferrara 1864, pp. 178, 686; E. Scarabelli-Zunti, Memorie e doc. di Belle arti parmigiane,I (1050-1450), a cura di S. Lottici, Parma 1911, pp. 55s.; A. Moschetti, Il tesoro del Duomo di Padova,in Dedalo,VI, 1 (1925-26), pp. 104, 106-107; W. Arslan, Inventario degli oggetti d'arie di Padova,Roma 1936, pp. 15-17, 79 a.; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 256 s.

Vedi anche
Dedalo (greco Δαίδαλος) Mitico artefice e inventore, figlio di Metione (o di Eupalamo) e di Ifinoe (o Metiadusa). Gli si attribuiva, tra l’altro, l’invenzione dei singoli strumenti della falegnameria. Secondo la leggenda, esiliato da Atene per aver gettato dall’Acropoli il nipote Talos, inventore della sega, ... martire Nel cristianesimo primitivo, appellativo (gr. μάρτυς, «testimone») in un primo tempo degli apostoli, in quanto testimoni qualificati della vita e della resurrezione di Cristo; successivamente di coloro che attestavano la verità del cristianesimo, dando prova, in circostanze pericolose, di fede incrollabile; ... Ferrara Comune dell’Emilia-Romagna (404,3 km2 con 133.591 ab. nel 2008) e capoluogo di provincia. È situata a circa 4 km a S del Po (lungo il quale è ubicato il centro satellite di Pontelagoscuro). ● Il nucleo originario dovette sorgere, in epoca bizantina, sulla sponda sinistra del Po di Volano, che, regolarizzato ... oreficeria L’arte di lavorare i metalli nobili e le pietre preziose per farne gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto. 1. Tecniche di lavorazione I metalli che sono impiegati nella fabbricazione degli oggetti di oreficeria sono oro, argento e platino. Il platino è sempre usato puro; l’oro e l’argento ...
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Vocabolario
parma²
parma2 parma2 s. m. [dal nome della città di Parma], invar. – Nel linguaggio corrente e fam., lo stesso che prosciutto di Parma: vorrei tre etti di p.; un panino col parma.
parma¹
parma1 parma1 s. f. [dal lat. parma]. – Scudo rotondo di diametro poco inferiore a 1 m, che nell’antico esercito romano era in dotazione alla fanteria leggera e alla cavalleria. Anche, nome (lat. parma Thraecidĭca) dello scudo, non rotondo,...
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