CALANDRELLI, Alessandro
Patriota, nato a Roma l'8 ottobre 1805, morto ivi nel 1888. A 18 anni entrò nell'artiglieria pontificia e vi conseguì il grado di capitano. Studioso di problemi militari, il C. fu promotore della scuola per cadetti e consigliere della commissione per le fortificazioni di Civitavecchia. Durante il periodo delle riforme di Pio IX esercitò opera moderatrice, pure partecipando alle aspirazioni e ai moti di quegli anni. Promosso maggiore alla fine del '48, fu nel febbraio del '49 nominato sostituto del ministro Campello al dicastero della Guerra. Partito il Campello per Bologna, il C. resse interinalmente il ministero, in cui spinse con maggiore energia gli armamenti, riattivando e trasformando fabbriche e officine, procurando armi, munizioni, cavalli. Fu in seguito direttore delle fortificazioni e del materiale di artiglieria, professore di storia alla scuola militare, deputato per Roma alla Costituente, ovunque facendo mostra d'intelligenza, di attività, di zelo. Partecipò alla difesa di Roma contro i Francesi, e caduta la repubblica, rifiutò di entrare al servizio francese; retrocesso dapprima a capitano (agosto 1849) ed escluso dall'amnistia, fu poi espulso dall'esercito: non volle lasciar Roma, e il 3 ottobre 1849 fu arrestato. Sottoposto a processo sotto l'accusa ingiustificata di furto, fu condannato a 15 anni di opera pubblica per il reato comune e a morte per quello di alto tradimento (23 maggio 1851). Poco dopo la pena gli venne commutata in quella di 20 anni di galera e nel 1853, in seguito all'intervento del re di Prussia, nell'esilio perpetuo. Recatosi a Berlino, dove fu accolto con onore dal re Federico Guglielmo, vi trascorse molti anni, lieto dell'amicizia che aveva con Alessandro di Humboldt e con i più illustri scienziati e militari del tempo. Poté tornare a Roma solamente dopo il 1870. Riebbe allora il suo grado di colonnello e gli furono affidate cariche nell'amministrazione cittadina.
Bibl.: Biografie Calandrelli, in Rassegna storica del Risorgimento italiano, I (1914), fasc. 6°, pp. 945-947.