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BRANCALEONI, Alessandro

di Alberto Polverari - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)
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BRANCALEONI, Alessandro (Alessandro da San Ginesio)

Alberto Polverari

Teologo agostiniano nativo di San Ginesio (diocesi di Camerino). Non si conosce l'anno della sua nascita. I documenti che su di lui rimangono nell'Archivio generalizio dell'Ordine ce lo mostrano impegnato in un'attività di studio e di insegnamento prevalentemente fra Bologna e Padova, e contemporaneamente legato da continue missioni alla sua provincia di origine. La prima notizia che possediamo su di lui è del 1482, quando fu nominato "primo cursore" nello Studio dell'Ordine in Bologna; il 16 marzo 1486 vi era poi nominato lettore. Sempre in qualità di lettore, con decreto del 6 maggio di quell'anno, veniva trasferito a Padova.

Il 24 apr. 1489 il priore generale lo nominava suo vicario "in tertio loco", accanto a Antonio da Montegiorgio e al beato Pietro Giacomo da Pesaro, per il capitolo da celebrarsi nella provincia della Marca anconitana (in tale occasione il B. viene qualificato "bachalarius", ma non ci risulta quando avesse conseguito tale grado). Il mandato gli sarebbe stato rinnovato ancora per il capitolo provinciale che si tenne nel giugno 1490, e poi (sempre con gli stessi compagni) nell'aprile 1491 e nell'agosto 1492, nel marzo 1493 (questa volta compare al secondo posto), nell'aprile 1495 e 1496.

Il 14 luglio 1490 compare come baccelliere a Padova. Il 6 maggio gli era stato nel frattempo concesso di "suscipere insignia magistralia" in teologia all'università di Bologna: il che avvenne il 2 agosto di quell'anno (l'atto è edito in Piana, pp. 184 s.). Già il 23 maggio, però, era stato designato quale reggente per lo Studio dell'Ordine a Perugia, mentre un successivo decreto del 22 giugno mutava tale designazione in Padova.

Il 4 maggio 1492 gli si affidava il giudicato in un contrasto fra il convento di Camerino e il suo priore; e il 21 dello stesso mese gli veniva commesso di recarsi, insieme con Matteo da Tolentino, a controllare l'amministrazione del convento di Monte San Martino.

A Perugia il B. compare quale reggente nel novembre 1492. Il 1º giugno 1495 riceveva la lettera di reggenza per il convento di Padova: reggenza che gli, veniva confermata il 7 ag. 1496 da Mariano da Genazzano, vicario del priore generale Anselmo, da Montefalco. Questa è l'ultima notizia documentata sul B., poiché i regesti generalizi dell'Ordine vengono a mancare dal 1497 fino al 1507. Nel 1509 compare un "frater Alexander (Sancti Genesii?)" della provincia picena, ma non vi sono elementi per una identificazione. In ogni caso sicuramente errata è la data di morte riferita dal Benigni, 21 dic. 1492: qui la cifra dell'anno è un evidente fraintendimento di quella segnata sulla lapide che la madre del B., Cassandra, avrebbe fatto porre nella vecchia chiesa di S. Agostino a San Ginesio.

Un'altra serie di notizie - peraltro non controllabili allo stato attuale delle nostre conoscenze - sulla attività e sulla produzione letteraria del B. viene data dalla locale tradizione erudita marchigiana (T. Benigni, le cui Memorie degli uomini illustri della Terra di Sanginesio furono edite dal Colucci, e accolte dal Vecchietti).

Secondo il Benigni, nel 1483 Sisto IV affidò al B. la missione di recarsi a Venezia per compiere opera di mediazione nella guerra contro Ferrara: mediazione riuscita vana, per cui il papa colpì la Repubblica veneta con l'interdetto, che ebbe l'effetto di spingere i Veneziani a riprendere con maggior vigore la guerra e appellarsi al futuro concilio. In questa occasione il B. avrebbe scritto un commentario di accusa contro Venezia: De sex causis ab inclita Venetiarum Republica in appellatione contra bullam SS. D. N. Xysti Div. Prov. PP. IIII deductis Commentarius Fr. Alexandri Brancaleoni de S. Genesio Ord. Herem. S. Augustini,in Bononiensi civitate theologi,in quo demonstratur,causas ipsas a facti veritate et iuris dispositione esse penitus alienas. IlBenigni dichiarava di aver veduto nel 1763, a Bologna presso Alessandro Macchiavelli, quest'opera stampata senza luogo né data, e congetturava che fosse quindi passata alla biblioteca di S. Domenico, cui il Macchiavelli aveva legato i suoi libri per testamento (Colucci, p. XXI).

Altre due opere del B. menziona il Benigni: In librum de Civitate Dei S. P. Augustini Commentarius Fr. Alexandri Brancaleoni eiusdem Ordinis Theologi ad illustriss. et rev. cardinalem Iohannem Mediceum:il B. infatti sarebbe stato destinato da Lorenzo il Magnifico come teologo e consigliere del figlio Giovanni (il futuro Leone X) appena elevato alla dignità cardinalizia: incarico che avrebbe lasciato dopo la morte di Lorenzo (8 apr. 1492), sebbene graditissimo al cardinale Giovanni, per ritirarsi nel convento eremitano della sua patria, forse solo temporaneamente. Infine, l'Expositio in Epistolas et evangelia Fr. Alexandri Brancaleoni de S. Genesio Ord. Herem. S. Augustini, era stata terminata - a quanto risultava dall'explicit - il 28 ott. 1489, e aveva aggiunte quasi illeggibili di altri due agostiniani di San Ginesio, Alessandro Pandolfini e Andrea Montereale, secondo quanto precisa il Benigni che vide entrambe le opere manoscritte nella biblioteca degli agostiniani di San Ginesio ora dispersa. Tali manoscritti non sono nel fondo proveniente dal convento che è nella Biblioteca com. di San Ginesio, né di queste opere si è conservata memoria nella tradizione erudita dell'Ordine.

Fonti eBibl.: Roma, Archivio dell'Ordine agostiniano: Reg. Dd 8, ff. 105, 107v, 109, 110, 113rv, 114v, 115v, 116, 124v, 129v, 191rv, 217; Reg. Dd 11, f. 46v (tutte le notizie tratte dall'Archivio sono state cortesemente comunicate dal p. David Gutiérrez O.S.A.); C. Piana, Ricerche su le univers. di Bologna e di Parma nel sec. XV, Quaracchi 1963, pp. 184 s.; C. Colucci, Memorie d'uomini illustri del Piceno, in Antichità picene, X, Fermo 1791, pp. XX-XXIII (cfr. T. Benigni, San Ginesio illustrata, II, Fermo 1795, p. 83); F. Vecchietti, Biblioteca picena, III, Osimo 1793, pp. 73 s.; D. Perini, Bibliographia Augustiniana, I, Firenze 1929, pp. 147 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., X, coll. 391 s.

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