• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Braccesi, Alessandro

di Maria Agata Pincelli - Enciclopedia machiavelliana (2014)
  • Condividi

Braccesi, Alessandro

Maria Agata Pincelli

Nato a Firenze nel 1445, B. (detto anche Bracci) fu avviato alla professione notarile, che esercitò dal 1467 fino alla morte, come attestano ben nove volumi di protocolli notarili contenenti gli atti da lui rogati. B. ebbe così accesso alle cariche pubbliche, comparendo sempre più spesso negli elenchi degli ufficiali della Repubblica fiorentina.

Come segretario partecipò alle missioni diplomatiche di Iacopo Guicciardini e Pierfrancesco de’ Medici a Napoli e a Roma tra il 1470 e il 1471, e successivamente si recò a Bologna e a Ferrara, ma non è noto in quale veste. Contemporaneamente si dedicava alla poesia volgare e latina, probabilmente sotto l’influenza di Cristoforo Landino, anche se nulla prova che ne seguisse i corsi universitari. Una prima raccolta poetica in volgare fu allestita da B. intorno al 1473: divisa in due sezioni, comprende un canzoniere amoroso di ispirazione petrarchesca e duecento sonetti caudati in cui l’autore prende a modello la poesia del Burchiello. D’ispirazione analoga sono anche quattro canti carnascialeschi di cui si ignora la data di composizione, ma che probabilmente risalgono allo stesso periodo. Nel 1477 B. raccolse anche le sue poesie latine divise in tre libri: un Amorum libellus, dedicato a Francesco Sassetti, un Secundus libellus elegiarum ad amicos e un Epigrammatum libellus con dedica a Lorenzo de’ Medici. Mentre il primo libro è interamente consacrato alla narrazione dell’amore del poeta per Flora, i due successivi, di più vario argomento e tenore, hanno il pregio di illustrare i legami di B. con illustri rappresentanti della Firenze medicea, da Cristoforo Landino al Verino, da Naldo Naldi a Piero Cennini, da Poliziano a Marsilio Ficino e altri. Circa dieci anni più tardi B. curò una seconda redazione della raccolta, dedicandola questa volta a Guidobaldo di Montefeltro. Nel frattempo il poeta si era dedicato al volgarizzamento, con significative modifiche rispetto al testo originale, dell’Historia de duobus amantibus, stampato per la prima volta a Milano nel 1481-1483 e poi più volte ristampato.

Con gli anni Ottanta la carriera di B. nella cancelleria fiorentina conobbe un nuovo impulso grazie anche a Bartolomeo Scala, che lo volle come suo collaboratore: fu cancelliere dei Dieci di Balìa dal 24 marzo 1480 e notaio degli Otto di pratica dal 3 luglio al 30 ottobre dello stesso anno; il 5 dicembre 1483 fu nominato tra i sei segretari della Repubblica, con un mandato della durata di tre anni poi riconfermato per un altro anno, a partire dal 1° gennaio 1487. Scaduto questo incarico, B. fu destinato alla direzione della cancelleria degli Otto di pratica per la trattazione degli affari esteri di Firenze, incarico che lo portò a importanti missioni diplomatiche. Dalla fine del 1491 al novembre 1494 B. fu a Siena, con cui tradizionalmente Firenze intratteneva rapporti molto delicati.

Alla caduta dei Medici B. fu rimosso dal suo ufficio di segretario, ma, dopo poco, fu incaricato di missioni a Perugia e a Lucca, probabilmente in virtù dei suoi legami con i savonaroliani. Nel marzo 1497 B. fu inviato a Roma, nelle vesti di mandatario segreto in appoggio all’ambasciatore ufficiale Ricciardo Becchi, per trattare con Alessandro VI; questi chiedeva che Firenze aderisse alla lega antifrancese, costituita nel 1495 contro Carlo VIII (→), mentre a complicare i rapporti fra le due parti emergeva il problema della predicazione di Girolamo Savonarola. B. era un convinto sostenitore del domenicano, cui forniva informazioni sugli avvenimenti in curia (la cosa risulta dalle dichiarazioni rese da Savonarola nel corso del processo che lo condannò a morte). Alla fine di dicembre del 1497 Domenico Bonsi fu designato successore di B., che tuttavia rimase a Roma, nonostante la nomina (18 febbr. 1498) a cancelliere della seconda cancelleria (incarico per cui anche M. aveva concorso).

Arrestato Savonarola e ucciso Francesco Valori, B. fu rimosso dall’ufficio e richiamato a Firenze (dove, il 19 giugno 1498, M. era stato eletto al suo posto a capo della seconda cancelleria). Estromesso dalla vita pubblica, B. ritornò alla professione di notaio, ma nell’ottobre 1502 fu nuovamente incaricato di una missione diplomatica a Roma, sempre in veste di mandatario segreto, «per dare pasto al papa» (F. Guicciardini, Storie fiorentine, xxiii, a cura di A. Montevecchi, 1998, p. 389) che cercava un’alleanza con Firenze. Dopo una breve malattia, B. moriva a Roma il 7 luglio 1503.

Prima delle ultime missioni diplomatiche, B. si era dedicato al volgarizzamento delle Storie di Appiano.

I quattro libri delle Guerre esterne (puniche, siriache, partiche e mitridatiche) furono pubblicati a Roma da Eucario Silber nel 1502, mentre i cinque libri delle Guerre civili vennero stampati a Firenze soltanto nel 1519.

Non risultano rapporti diretti fra B. e M.: mentre quest’ultimo era impegnato a Imola nella seconda legazione al Valentino, Niccolò Valori gli annunciava la prossima missione di B. a Roma (23 ott. 1502, Lettere, p. 58). B. è inoltre citato in alcune lettere di Biagio Buonaccorsi a M. (Lettere, pp. 63, 66, 67, 69, 70, 73), e il suo nome compare anche nel carteggio relativo alla già citata seconda legazione di M. al duca Valentino.

Bibliografia: Alexandri Bracii Carmina, a cura di A. Perosa, Firenze 1943; Soneti e canzone, a cura di F. Magnani, Parma 1983.

Per gli studi critici si vedano: N. Rubinstein, The beginnings of Niccolò Machiavelli’s career in the Florentine chancery, «Italian studies», 1956, 11, pp. 72-91; P.O. Kristeller, An unknown correspondence of Alessandro Braccesi with Niccolò Michelozzi, Naldo Naldi, Bartolomeo della Scala and other humanists (1470-1472), in Classical, Mediaeval and Renaissance studies in honour of Berthold Louis Ullman, ed. Ch. Henderson, 2° vol., Roma 1964, pp. 311-59; A. Perosa, Braccesi (Braccese, Bracci, Braccio, Braccia; Braccius, De Braccesis, Brachiensius) Alessandro, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 13° vol., Roma 1971, ad vocem; P. Viti, Il carteggio della seconda missione romana di Alessandro Braccesi, in Studi in onore di Leopoldo Sandri, 3° vol., Roma 1983, pp. 959-86; P. Viti, Censimento delle lettere di Alessandro Braccesi, «Archivio storico italiano», 1984, 142, pp. 377-420; G. Scichilone, Terre incognite. Retorica e religione in Machiavelli, Milano 2012, pp. 139-42.

Vedi anche
Agnolo Firenzuòla Letterato (Firenze 1493 - Prato 1543). Fu rappresentante tipico del ceto medio del Rinascimento, gareggiante con l'aristocratico nell'amore del bello e nel pieno godimento della vita. Sue opere principali sono le due libere traduzioni dell'Asino d'oro di Apuleio e di una riduzione spagnola del Pañcatantra ... Botticèlli, Sandro di Mariano Filipepi detto il Pittore (Firenze 1444 o 1445 - ivi 1510). Scolaro di Filippo Lippi, non fu insensibile al gusto della modellazione caro al Pollaiolo, come si può notare dalla sua prima opera datata: la Fortezza (1470) agli Uffizi, o nel San Sebastiano (1473; Kaiser Friedrich Mus., Berlino). Nel Ritorno di Giuditta e ... Perugia Comune dell’Umbria (449,5 km2 con 165.683 ab. nel 2018), capoluogo provinciale e regionale. È posta su un colle a 493 m s.l.m. nella Valle Tiberina, presso l’incrocio di importanti vie di comunicazione, che la collegano con il Lazio e l’Emilia attraverso la valle del Tevere, con la Toscana (Val di Chiana) ... Ferrara Comune dell’Emilia-Romagna (405,16 km2 con 132.278 ab. nel 2018) e capoluogo di provincia. È situata a circa 4 km a S del Po (lungo il quale è ubicato il centro satellite di Pontelagoscuro). ● Il nucleo originario dovette sorgere, in epoca bizantina, sulla sponda sinistra del Po di Volano, che, regolarizzato ...
Tag
  • CANTI CARNASCIALESCHI
  • REPUBBLICA FIORENTINA
  • GIROLAMO SAVONAROLA
  • NICCOLÒ MACHIAVELLI
  • ALESSANDRO BRACCESI
Altri risultati per Braccesi, Alessandro
  • Braccési, Alessandro
    Enciclopedia on line
    Umanista (Firenze 1445 - Roma 1503), notaio, segretario della repubblica fiorentina; morì durante una ambasceria presso Alessandro VI. Scrisse poesie italiane, specie sonetti "alla burchia", e latine. Tradusse in volgare la Historia de duobus amantibus di E. S. Piccolomini e la storia di Appiano dalla ...
  • BRACCESI, Alessandro
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 13 (1971)
    BRACCESI (Braccese, Bracci, Braccio, Braccia; Braccius, de Braccesis, Brachiensius), Alessandro Alessandro Perosa Nacque a Firenze il 10 dic. 1445 (Arch. di Stato di Firenze, Tratte, 41, f. 217) da Sandra e Rinaldo d'Alessandro di Santi. Primo di quattro figli, dovette ben presto provvedere al sostentamento ...
  • BRACCESI, Alessandro
    Enciclopedia Italiana (1930)
    È anche detto Bracci in molti documenti e nella stessa epigrafe dettata per lui dal nipote Agnolo Firenzuola. Nacque a Firenze nel 1445. Fu segretario della Repubblica; morì a Roma nel 1503, mentre era ambasciatore presso Alessandro VI. Dotto di greco e di latino, scrisse in quest'ultima lingua molte ...
Vocabolario
alessandrite
alessandrite s. f. [dal nome dello zar Alessandro I di Russia (1777-1825)]. – In mineralogia, varietà di crisoberillo, di colore verde smeraldo a luce naturale, rosso violaceo a luce artificiale, molto ricercato come gemma. In commercio,...
alessandrismo
alessandrismo s. m. – Antico indirizzo filosofico che prende il nome da Alessandro di Afrodisiade (2°-3° sec. d. C.), uno dei maggiori interpreti del pensiero aristotelico, noto soprattutto per la sua elaborazione della dottrina dell’intelletto....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali