ALBERTI, Alessandro
Figlio di Alberto e di Gualdrada; con il fratello Guglielmo fu in contrasto politico con l'altro fratello Napoleone, ghibellino, al quale nel 1250 il padre per testamento lasciò solo una decima parte dei, suoi beni. Le contese per il patrimonio non ebbero tregua e s'inacerbirono, specie fra Napoleone e Alessandro, che era accomandato al Comune di Firenze. Nel 1280 i tre fratelli furono presenti alla pace del cardinale Latino, ma due anni dopo scoppiò la tragedia, di cui resta il ricordo anche in Dante (Inferno, XXXII, vv. 40-60). Dopo essere stato estromesso, infatti, con l'inganno, dai possedimenti di Val di Bisenzio ad opera di Napoleone, Alessandro assalì il fratello a tradimento e nel furore della lotta i due si uccisero a vicenda. Nella ghiaccia della Caina dantesca essi continuano il loro odio fratricida, cozzando in eterno col capo. I loro figli fecero pace nel 1286.
Fonti e Bibl.: Cronaca fiorentina, di Marchionne di CoI,po Stefani, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XXX, i a cura di N. Rodolico, p. 45; D. M. Manni, Osservazioni istoriche sopra i sigilli antichi, XII, Firenze 1743, p. 51; G. A. Scartazzini, Enciclopedia Dantesca, I, Milano 1896, p. 54.