ADEMOLLO, Alessandro
Nato a Firenze il 20 novembre 1826, vi morì il 26 giugno 1891. Consigliere alla Corte dei conti, alternò le cure dell'ufficio agli studî di storia e di letteratura, coltivati sempre con fecondo e inesausto fervore. Non ebbe vera tempra di storico capace di intuizioni e ricostruzioni geniali, ma passione vivissima per le ricerche erudite, rivolte a lumeggiare aspetti poco noti della società italiana dei secoli passati, e più particolarmente del XVII e XVIII. Scrisse un numero ingente di monografie, saggi e articoli d'importanza varia e d'argomenti molto diversi, ma tutti per qualche rispetto interessanti e utili, taluni anzi definitivi. Lodevole, in tanta mole di lavoro, l'obiettività e l'acume dei giudizî, per cui il culto del documento non si trasforma mai in feticismo. Scrittore garbato e lindo, fu anche giornalista, e collaborò con varî pseudonimi (Josué, Malledolo, Nemo) a molti giornali politici e letterarî, anche francesi. Le sue opere più notevoli sono: Giacinto Gigli e i suoi Diarî del sec. XVII, Firenze 1877; La giustizia a Roma dal 1674 al 1739 e dal I796 al 1840, Roma 1881; Il matrimonio di Livia Cesarini, Roma 1883; Il carnevale di Roma nei sec. XVII e XVIII, appunti storici, Roma 1883; I primi fasti della musica italiana a Parigi, Milano 1884; Una famiglia di comici italiani nel sec. XVIII, Firenze 1885; Corilla Olimpica, Firenze 1887.