ALESA ("Αλαισα, Halēsa)
Antica città di Sicilia, sulla costa settentrionale dell'isola, presso la foce del fiume Aleso, sotto l'odierna Tusa. Fu fondata nel 403 da Arconida, signore di Erbita, il quale vi pose ad abitare soldati mercenarî e cittadini erbitesi. Il nome ufficiale fu perciò Alesa d'Arconida o Arconidea. Poco sappiamo della sua storia; dalle sue monete si rileva che nel sec. IV essa aveva un posto cospicuo nella confederazione delle città siciliane stretta da Timoleonte attorno a Siracusa (340).
Quando scoppiò la prima guerra punica, Alesa si unì presto ai Romani (263) ed ebbe nell'isola, sotto questi ultimi, la condizione di città libera ed immune. Cicerone l'esalta come una delle primarie città di Sicilia. Nel 95 a. C. aveva chiesto e ricevuto una costituzione da Roma: al principio dell'età imperiale ci appare governata da duoviri e con questo periodo si chiude la sua monetazione tutta di bronzo. Gli Alesini erano marinai ed agricoltori. Ci rimane una larga parte di un'iscrizione d'età romana in cui sono descritti fondi rustici che si dovevan dare in affitto. Nel sec. XVI, a testimonianza del Fazello, dovunque si scavasse, nel sito occupato dalla città, nei campi e nelle vigne, si trovavano avanzi antichi. Un'esplorazione delle rovine fu seguita nel sec. XVIII dal principe di Torremuzza.
Per le monete: Cat. of the Greek coins in the Br. Mus.: Sicily, p. 27 segg.; Head, Hist. Num., 2ª ed., p. 117; Holm, St. della Sic. nell.antich., traduzione Dal Lago e Graziadei, Palermo 1896, III, 2; Freeman, Hist. of Sic., IV, 349 segg. (Evans). Il valore della moneta - estremamente rara - con la leggenda 'Αλαισίνων συμμαχικόν è nettamente definito dal Holm, op. cit. Il sito di Alesa venne indicato, pur con qualche dubbio, dal Fazello, nelle vicinanze di Tusa, De reb. siculis, I, 9 (ed. 1579, p. 182). Egli fu altresì il primo a dare notizia della grande iscrizione ivi trovata, di cui espone sommariamente il contenuto. Questa iscrizione, adesso perduta, salvo un piccolo frammento, è stata illustrata dal Kaibel, De inscriptione Halaesina, 1882; cfr. Inscript. Gr., Sic. et It., p. 61 segg.
Bibl.: Torremuzza (Selinunte Drogonteo), Storia di Alesa, 1753. Per la bibliografia più recente, oltre alle opere citate del Holm e del Freeman, vedi Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 1274; G. De Sanctis, Storia dei Romani, III, Torino 1916-1917, passim.