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ČAPYGIN, Aleksej Pavlovič

di Anjuta MAVER - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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ČAPYGIN, Aleksej Pavlovič

Anjuta MAVER

Scrittore russo, nato nel villaggio di Bol′šoj Ugol, governatorato di Olonec, il 17 ottobre 1870, morto nel 1937: di origine contadina, fu uno dei primi scrittori proletari. Nonostante la sua adesione alla rivoluzione, il suo temperamento individualistico non gli permise di decantare le collettività e le opere della rivoluzione, sicché si trovò presto isolato e dimenticato. Autodidatta, iniziò l'attività letteraria (1904), incoraggiato da N. M. Michajlovskij e V. G. Korolenko, collaborando a varie riviste. Nel 1913 pubblicò il primo volume di racconti Neljudimye ("Misantropi"), che seppe suscitare simpatia per i suoi diseredati, i contadini individualisti e solitarî del "nord esotico". Nel 1915 si affermò decisamente col primo romanzo Belyj skit ("L'eremitaggio bianco"), che fu molto apprezzato da Gor′kij. Ma è noto soprattutto come autore di due lunghi romanzi storici, ispirati l'uno (Stepan Razin, 1926-27) alla rivoluzione contadina del 17° sec. capeggiata da S. Razin, l'altro (Guljaščie ljudi, "Gente errante", 1935) alle lotte religiose e alle agitazioni sociali in Russia, sempre nel 17° secolo.

Per questi romanzi Č. si documentò molto seriamente, e si giovò anche della sua conoscenza diretta della natura e dei costumi dei contadini russi, ma peccò in ambedue di eccessiva stilizzazione, nel senso e modo della narrativa popolare. Peccato che fu rilevato e condannato dalla critica sovietica.

Bibl.: G. Gorbačev, A. P. Čapygin (K dvadcatiletiju literaturnoju dejatel'nosti 1904-1924), in Krasnyj žurnal dlja vsech, Leningrado, II (1925); B. Dynnik, A. P. Čapygin, in Pečat′ i revoljucija, Mosca 1928; S. V. Šuvalov, A. P. Čapygin, in Belletristy sovremmenniki, IV, Mosca 1931; B. Val′be, A. P. Čapygin. Žizn′ i tvorčestvo, Leningrado 1938; L. P. Artjuchov, A. P. Čapygin. Kritiko-biografičeskij očerk, Arcangelo 1955. In italiano: E. Lo Gatto, Uno scrittore contadino: A. Čapygin, in Letteratura sovietica, Roma 1928.

Vedi anche
Bunin, Ivan Alekseevič Narratore russo (Voronež 1870 - Parigi 1953), premio Nobel per la letteratura nel 1933. Ultimo rappresentante della tradizione che, nella rievocazione della vita campagnola, fa capo a Turgenev (Derevnja "La campagna", 1910; Suchodol "Valsecca", 1911), B. ha trattato ripetutamente anche temi esotici (Gospodin ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. Andrej Belyj Scrittore russo (Mosca 1880 - ivi 1934). Tanto nelle liriche (Zoloto v lazuri "Oro nell'azzurro", 1904) e nelle quattro "Sinfonie" (Severnaja simfonija, "Sinfonia nordica", 1903; Dramatičeskaja simfonija, "Sinfonia drammatica", 1902; Vozvrat, "Il ritorno", 1905; Kubok metelej, "La coppa delle bufere ... Razin, Stepan Timofeevič, detto Sten´ka Capo (Zimoevskaja sul Don 1630 circa - Mosca 1671) dei Cosacchi del Don, compì diverse missioni diplomatiche presso i Calmucchi, e militari contro i Turchi e la Crimea. Nel 1667 organizzò una banda di predoni cosacchi con cui percorse le regioni del Volga e del Mar Caspio depredando e impedendo il commercio ...
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  • LENINGRADO
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  • Čapygin, Aleksej Pavlovič
    Enciclopedia on line
    Narratore (Bol´šoj Ugol, Arcangelo, 1870 - Leningrado 1937). Autore di racconti sulla vita patriarcale dei cacciatori, pescatori e boscaioli della Russia del nord, ha scritto anche il romanzo Sten´ka Razin (1925-1926), rievocazione romantica della rivolta contadina del sec. 17º.
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