Scrittore russo (Mosca 1877 - Parigi 1957). Tra le figure più caratteristiche della letteratura russa della prima metà del sec. 20°, seppe fondere nella sua opera la tradizione realistica con le correnti simboliste e decadenti, ispirandosi alla poesia popolare di cui ebbe una profonda conoscenza.
Formatosi presso l'univ. di Mosca dove studiò fisica, matematica e diritto, ventenne, venne arrestato durante una manifestazione studentesca, e mandato al confino in provincia. Fu proprio in questi anni che R. cominciò a scrivere; nel 1905, tornato dall'esilio, si stabilì a Pietroburgo, dove fu in contatto con gli ambienti simbolisti. Emigrato successivamente a Berlino (1921), dal 1923 visse a Parigi.
Opere. Autore di grande eclettismo e di notevole ampiezza di interessi, profondo conoscitore del folclore e della poesia popolare, cui ispirò numerose raccolte (Posolon´ "Seguendo il sole", 1907; Tri serpa "Le tre falci", 1929; Pljašuščij demon "Il demone danzante", 1949), s'impose con alcuni romanzi d'impronta decadente (Krestovye sëstry, 1910, trad. it. Sorelle in Cristo, 1930; Povest´ ob Ivane Semënoviče Stratilatove "Racconto su Ivan Semënovic Stratilatov", 1922), proseguendo poi la sua originale ricerca stilistica al di fuori dei generi tradizionali, con opere che vanno dalla ricostruzione storica di Rossija v pis´menach ("La Russia nei documenti", 1922) al ciclo dedicato ai ricordi della moglie (Olja, 1927; V rozovom bleske "In un roseo bagliore", 1952), alle narrazioni in cui l'aspetto memorialistico e autobiografico si fonde con un tono ironico e favolistico (Vzvichrennaja Rus´, 1927, trad. it. La Russia scompigliata, 1981; Po karnizam, 1929, trad. it. A spasso sui cornicioni, 1995; Podstrižennymi glazami "Con gli occhi tagliati", 1951; Myškina dudočka "Il piccolo piffero del topo", 1953; Iveren´ "Il coccio di vetro", post., 1986). In Ogon´ veščej ("Il fuoco delle cose", 1954) raccolse i propri studi sulla letteratura russa.