Navalny, Aleksei. - Attivista politico russo (n. Butyn, Mosca, 1976). Laureato in Giuriprudenza presso la Peoples Friendship University of Russia nel 1998, militante dal 2000 nel partito filo-occidentale Jabloko, ne è fuoriuscito nel 2007 per aderire al movimento Narod («Popolo»), nelle cui fila ha guidato il movimento di dissidenza contro l’autoritarismo di V. Putin grazie anche a un’abile gestione della sua leadership – per certi versi oscurata da una certa vocazione al nazionalismo e alla xenofobia - e della comunicazione sui social media come blogger anticorruzione. Catalizzatore dell’opposizione nelle numerose manifestazioni di protesta organizzate contro i brogli elettorali a seguito dei prevedibili risultati delle presidenziali del 2012, candidato nel settembre 2013 alle elezioni comunali di Mosca, alle quali è arrivato secondo ottenendo il 27% dei consensi, a causa di precedenti condanne non ha preso parte alle presidenziali del 2018, anno in cui - dopo lo scioglimento del Partito del Progresso istituito nel 2012 dal dissidente, ed escluso dalle elezioni politiche per vizi procedurali. - ha fondato il Partito di posizioni nazional-liberali Russia del Futuro. Sopravvissuto a vari tentativi di assassinio, nel gennaio 2021 il dissidente è stato arrestato al rientro da un ciclo di cure effettuate in Germania dopo un tentativo di avvelenamento con gas nervino avvenuto l’anno precedente e attribuito ai servizi segreti; nel marzo 2022 è stato condannato a nove anni di reclusione per frode e violazione della libertà condizionale, confermata in appello nel maggio successivo, e sottoposto a nuovo processo nel giugno 2023 con l'accusa di estremismo, per la quale il mese successivo gli è stata inflitta la pena di 19 anni di reclusione. Sul suo complesso percorso umano e politic dell'attivista o il regista D. Roher ha diretto nel 2022 il docufilm Navalny (premio Oscar per il miglior documentario, 2023)