Popov, ALEKSANDR
Russia • Sverdlovsk, 16 novembre 1971 • Specialità: 50 m, 100 m stile libero
Aleksandr Popov imparò a nuotare a 8 anni, dopo aver superato la paura dell'acqua. Iniziò la propria carriera agonistica come dorsista, e solo quando cominciò il suo sodalizio con Gennadij Tureckij, nel 1990, fu impostato come stileliberista. Popov seguì il quotatissimo tecnico russo anche quando questi nel 1993 accettò un posto di tecnico all'Australian Institute of Sport di Canberra, e gli rimase sempre fedele anche quando Tureckij fu costretto ad affrontare accuse di pratiche di doping, probabilmente ingiuste e sostenute da prove precostituite. Mai comunque pensò di lasciare la rappresentanza sportiva del proprio paese o quella del suo club di Mosca e resistette alle lusinghe economiche che lo sollecitavano ad accettare la naturalizzazione presso un altro paese. Nella sua straordinaria carriera sportiva conquistò il primo titolo internazionale diventando campione europeo dei 100 m stile libero nel 1991 con il tempo di 49,18″. Nel 1992 divenne campione olimpico a Barcellona imponendosi nei 50 e nei 100 m stile libero in 21,91″ e 49,02″. Da allora ha messo insieme un'incredibile serie di successi conquistando in tutto 4 titoli olimpici individuali, grazie alla doppietta realizzata nelle stesse gare anche ad Atlanta. Con questa duplice impresa è l'unico nuotatore nella storia di questo sport ad aver vinto 4 titoli individuali nello stile libero, oltre a essere secondo solo a Mark Spitz quanto a medaglie individuali vinte ai giochi olimpici. Popov ha preso parte infatti ad altre due edizioni dei giochi, classificandosi secondo nei 100 m stile libero a Sydney 2000 e fallendo invece l'ingresso in finale ad Atene. Tra il 1994 e il 2003 questo nuotatore (alto 2 m e con un peso forma di 90 kg) ha vinto anche 5 medaglie d'oro individuali e una d'argento in sede di campionato del mondo, passando dalla doppietta nei 50 e 100 m stile libero, realizzata nell'edizione romana (1994), a quella sulle stesse distanze che ha suggellato la sua incredibile carriera nel 2003 a Barcellona. Analoga impresa aveva mancato di poco nel 1998 a Perth, quando, vittorioso nei 100 m stile libero, fu sconfitto nei 50 m dallo statunitense Bill Pilczuk, che interruppe così la serie di successi su questa distanza dell'atleta russo che durava da sei anni. Poco prima di quei Mondiali, terminate le Olimpiadi di Atlanta, Popov aveva dovuto subire un delicato intervento chirurgico per una coltellata allo stomaco ricevuta durante una lite e si era ripresentato in gara solo il 22 febbraio 1997.
Soltanto Spitz in sede olimpica e Ian Thorpe ai campionati del mondo hanno messo insieme un palmarès individuale superiore al suo. Nessun nuotatore invece ha mai vinto durante i campionati europei quanto lui. Dieci i titoli continentali conquistati in nove consecutive partecipazioni, a partire dal primo, vinto nel 1991 nei 100 m stile libero, per concludere con l'ultimo successo nel 2004 nei 50 m stile libero ai Campionati Europei di Madrid. Nel corso della sua carriera si è guadagnato numerosi soprannomi, oltre al nomignolo Saèa, diminutivo russo di Aleksandr. Tuttavia nell'immaginario collettivo si consolidò il soprannome di Zar, che riconosceva in Popov l'incontrastato sovrano nelle distanze più classiche dello stile più prestigioso e più veloce. Nell'edizione del 1999 a Istanbul l'emergente campione olandese Pieter Van den Hoogenband pose fine alla sua imbattibilità sui 100 m stile libero dopo otto anni di successi ininterrotti. L'inizio del nuovo secolo sembrava registrare il lento declino di Popov, che invece è riemerso nel 2003 con un incredibile colpo di coda. Ai Mondiali di Barcellona è tornato a essere lo Zar con la conquista dei titoli mondiali individuali nei 50 e nei 100 m, e della medaglia d'oro nella staffetta 4x100 m stile libero, come guida del quartetto nazionale. Dotato di una tecnica perfetta, ripresa come esempio in migliaia di video didattici, costruita con una coordinazione impeccabile di gambe e braccia e con una meccanica della bracciata inappuntabile, dà l'impressione della facilità più assoluta, senza che si possa identificare nella sua nuotata alcun momento di perdita di velocità o di interruzione della propulsione. Sposato con l'ex nuotatrice russa Dar´ja Èmeleva, con la quale ha avuto una figlia, è considerato a giusta ragione un eroe dello sport nazionale russo, per aver dominato la scena mondiale per dodici anni (1992-2003) e quella europea per quattordici (1991-2004). Proprio nel 2004 è diventato vicepresidente della Federazione di nuoto russa.