Sokurov, Aleksandr Nikolaevič. – Regista e sceneggiatore russo (n. Podorvicha, Siberia, 1951). Diplomatosi nel 1979 al VGIK di Mosca, nello stesso anno realizzò il suo primo lungometraggio Odinokij golos čeloveka (La voce solitaria dell'uomo), distribuito solo nel 1987. Interessato al recupero in chiave poetica di momenti della storia russa, realizzò nell’arco di oltre venti anni anni una serie di ‘elegie’, da Moskovskaja elegija (Elegia moscovita, 1987), Sovetskaja elegija (Elegia sovietica, 1989) ed Elegija iz Rossii (Elegia dalla Russia, 1993) S. giungerà, negli anni, sino a Elegija dorogi (Elegia di un viaggio, 2002) ed Elegija žizni (Elegia di una vita, 2006, presentato a Locarno). Della sua importante produzione va menzionata la trilogia del potere: Moloch (1999) su Hitler; Telec (Toro, 2000) su Lenin; Solnce (Il Sole, 2005) su Hirohito; i diari filmati di San Pietroburgo dedicati a notevoli eventi della vita culturale; e i rapporti emblematici tra genitore e figlio indagati in Mat’ i syn (Madre e figlio, 1997, premiato al festival di Mosca), in Krug vtoroj (Il secondo cerchio, 1990) e in Otec i syn (Padre e figlio, 2003, premio FIPRESCI a Cannes). Tra gli altri numerosi film: Dni zatmenija (I giorni dell’eclisse, 1988); Spasi i socharani (Salvo e protetto, 1989), da G. Flaubert; Kamen (La pietra, 1992); Tichie stanicy (Pagine sommerse, 1993); Nežno... (Dolce..., 2000); Russkij kovčeg (Arca russa, 2002); Solntse (Il sole, 2005); Aleksandra (2007); Faust (2010), ritenuto il capitolo conclusivo della trilogia sul potere e premiato con il Leone d'oro alla 68° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (2011); Francofonia (2014).