Kusner, Aleksandr
Kušner, Aleksandr. – Poeta russo (n. Leningrado, od. San Pietroburgo, 1936). Di origini russo-ebraiche, si è laureato presso l’Università Herzen e per un decennio ha insegnato letteratura russa, prima di dedicarsi completamente alla scrittura. La prima delle sue numerose raccolte di versi è stata Pervoe vpečatlenie (1962, «Prima impressione»): la sua poesia ha la città natale come centro, Puškin fra gli ispiratori principali e si caratterizza per «il costrutto sintattico ottocentesco, l’iniziale maiuscola per ogni verso, l’amore per l’architettura cittadina – quando non diventa soverchiante, sorda e intimidente monumentalità fine a se stessa – la ‘ginnasialità’ come momento irripetibile della giovinezza» (A. Alleva). Nell’ottobre del 1993 è stato tra i quarantadue intellettuali russi che hanno firmato la lettera aperta al governo per reagire al tentativo compiuto dai comunisti e dai nazionalisti di rovesciare il presidente Eltsin. Ha tradotto Keats, Frost e Larkin, e nel 2003 è uscita negli Stati Uniti l’autoantologia Nočnoj parad (1966, «Parata notturna»), mentre nello stesso anno è stata pubblicata in volume una scelta di Poesie tradotta in italiano. Nel 2005 è stato il primo vincitore del premio Poet, che lo ha consacrato come il maggior autore in versi della Russia contemporanea. La sua opera saggistica è compresa nei volumi Volna i kamen’ (2003, «Onda e pietra») e Apollon v trave (2005, «Apollo nell’erba»).