Scrittore georgiano (Stepancminda, od. Kazbegi, 1848 - Tiflis 1893). Di nobile famiglia di ricchi possidenti, preferì abbandonare le sue proprietà per condividere la vita dei pastori e della gente dei suoi monti, attirandosi in tal modo la più accesa ostilità del suo ambiente di origine ed esponendosi a una vita fatta di difficoltà e di privazioni. La sua opera (Elgudža, 1881; Chevisberi Goča, 1884) è permeata di una larga aspirazione umanitaria ed è caratterizzata da una precisa descrizione di personaggi e ambienti e da un vivo senso della natura.