FREDRO, Aleksander
Commediografo polacco, nato da famiglia nobile il 20 luglio 1793 (la data però non è del tutto sicura) a Suchorów nella Galizia orientale, morto a Leopoli il 15 luglio 1876. Dopo un'educazione piuttosto superficiale, F. si arruolò nell'esercito polacco alleato a Napoleone e prese parte a quasi tutti i principali fatti d'arme tra il 1809 e il 1814. Nel 1815 si trovò in Francia, e a Parigi imparò a conoscere il teatro francese. Seguirono tre anni di vita spensierata, passata parte a Leopoli e parte nel proprio podere a Bieńkowa Wisznia. In questo periodo egli iniziò la sua carriera di commediografo. Nel 1818, stanco della vita cittadina, sî ritirò in campagna e vi trascorse buona parte della sua vita tranquilla e operosa, interrotta da un breve viaggio in Italia nel 1823, e molto più tardi (1850-55) da un lungo soggiorno all'estero e soprattutto in Francia. A varie riprese, e specialmente dal 1846 al 1848, egli prese anche parte attiva agli avvenimenti politici del tempo. Dopo il 1858 si trasferì definitivamente a Leopoli.
La critica polacca non fu dapprincipio favorevole al F.; ne derivò che egli, proprio dopo il periodo più fecondo della sua vita (1826-1835), interruppe completamente, e per quasi vent'anni, ogni attività di scrittore drammatico. Alla ripresa mostrò di aver perduto buona parte della sua vis comica. Pur attingendo, e talvolta copiosamente, tanto nella tecnica, quanto nel contenuto, a Molière e Goldoni in primo luogo, F. ha saputo, nelle sue commedie migliori, ritrarre magistralmente la vita della nobiltà polacca in un momento di rapida transizione: tra l'attaccamento persistente al "sarmatismo" dei tempi andati e l'invasione di un nuovo tipo di cultura, spesso affrettatamente importata dall'occidente. Da qui una serie di tipi riuscitissimi che formano il fulcro di alcune commedie quali Pan Geldhab (1818), Pan Jowialski (1832), Pan Bekiet (1861); e un'arguta e vivace presentazione di situazioni comiche, per es., in Damy i huzary (Le signore e gli usseri, 1826), e Doäywocie (Il vitalizio, 1829-35). Sovrastano però, a tutte le altre, le commedie Śluby panieńskie (I voti delle fanciulle, 1827-32) e Zemsta (La vendetta, 1833), dove l'autore ottiene una perfetta rispondenza tra scena, dialogo e personaggi, sicché esse, avvolte in un'aura di poesia evocatrice, continuano a rinnovarsi sulle scene polacche.
Ediz.: Komedje, a cura di E. Kucharski, voll. 6, Leopoli 1926-27; Wybór poezji (Poesie scelte), Varsavia 1918; Nieznany zbior poezjj (Una raccolta sconosciuta di poesie), Cracovia 1929; Trzy po trzy. Pamétnik z epoki napoleońskiej (Di qua e di là. Memorie dell'epoca napoleonica), a cura di H. Mościcki, Varsavia s. d.
Bibl.: I. Chrzanowski, O komedjach A. Fredry (Intorno alle commedie di A. F.), Cracovia 1917; T. Sinko, Genealogja kilka tipów i figur A. F. (La genealogia di alcuni tipi e figure di A. F.), Cracovia 1918; E. Kucharski, F. a Komedja obca. Stosunek do komedji wùoskiej (F. e la commedia straniera. Rapporto colla commedia italiana), Cracovia 1921; W. Folkierski, Fredro a Francja, Cracovia 1925; E. Kucharski, A. F., äyciorys literacki (A. F., biografia letteraria), Leopoli 1926; A. Stefanini, Pessimismo ed ottimismo fredriano, Roma 1930.