PETROVIĆ, Aleksandar
Regista del cinema iugoslavo, nato a Parigi il 14 gennaio 1929. Dopo prove felici nel settore del documentario e del cortometraggio, esordisce nel 1961 nel lungometraggio, come soggettista e regista, con un film, Dvoje (Due), che inaugura un'era nuova nel cinema del suo paese, quella che, accantonati i generi bellico e patriottico, ispirati ai canoni fissi del "realismo socialista", si sofferma, in chiave di sentimenti, a indagare liberamente sui comportamenti e le psicologie. Nello stesso clima il film seguente, Dami (Giorni), 1963, costruito sempre su problemi individuali, e più tardi (1965) anche Tri (Tre) che, pur ispirato a temi di guerra, mostra ancora una volta di saper intensamente privilegiare l'individuo: con schietta passione. Corali, invece, ma sorretti da una poetica genuina, legata alla cultura delle campagne, Skupljači perja (titolo internazionale: Ho incontrato anche zingari felici; in serbo Sreo sam čak i srečne cigane), 1967, premiato al Festival di Cannes, e Biče skoro propast sveta (Piove sul mio villaggio), 1969, in equilibrio costante fra il simbolo e la narrazione oggettiva; con risultati spesso d'innegabile fascino. Discutibili, invece, i due film più recenti, tratti entrambi da notissimi testi letterari, Majstor i Margarita (Il Maestro e Margherita), 1972, una riduzione del romanzo di M. Bulgakov senza vere qualità visionarie, e Gruppenbild mit Dame (Foto di gruppo con signora), 1976-77, una produzione tedesco-occidentale priva, quasi del tutto di quelle dimensioni psicologiche e drammatiche dell'omonimo romanzo di H. Böll da cui è tratta.
Bibl.: Cahiers du Cinéma, n. 191, giugno 1967; Cinema Nuovo, n. 199, maggio-giugno 1969; Cinestudio, n. 81, 1970; Filmografija Jugoslovenskog Filma 1945-1965, Belgrado 1970; Filmografija Jugoslovenskog Filma 1966-1970, ivi 1974.