MAGARIÑOS CERVANTES, Alejandro
Poeta e narratore uruguaiano, nato il 3 ottobre 1825 a Montevideo, ivi morto nel 1893. Per la sua opera di scrittore e di educatore fu l'esponente maggiore della vita intellettuale dell'Uruguay per circa un trentennio.
Di cultura strettamente romantica, il M. C. portò un temperamento lirico non soltanto nelle sue composizioni poetiche (Horas de melancolía, Buenos Aires 1858; Brisas del Plata, Montevideo 1864; Palmas y Ombúes, ivi 1884-1888, voll. 4), nelle quali il vario contenuto non trova sempre un'adeguata elaborazione artistica, ma anche nelle opere di carattere narrativo: La Estrella del Sur (1847: il suo primo ampio racconto), No hay mal que por bien no venga (1848), e specialmente Caramurú (1848) e Celiar (1852): i suoi due migliori romanzi, l'uno in prosa e l'altro in versi, entrambi condotti con la tecnica delle Leyendas storico-sentimentali di J. Zorrilla e il gusto gauchesco di E. Echeverría. In essi il M. C. coglie con romantico idealizzamento il dramma eroico e passionale dei colonizzatori venuti a contatto e in contrasto con gl'indigeni, che sempre sono rappresentati nella loro maschia e generosa impulsività morale. Così, accanto alle vive tendenze del poeta dalle passioni liriche ed elegiache, il M. C. si rivela scrittore americano per la spontanea e ricca adesione all'anima, al paesaggio, alla lingua della sua terra.
Bibl.: M. Menénedez y Pelayo, Hist. de la poesía hisp.-am., II, Madrid 1913, pp. 486-88; C. Roxio, Hist. de la liter. urug., I, Montevideo 1913.