ALEIXANDRE Y MERLO, Vicente
Poeta spagnolo, nato a Siviglia il 26 aprile 1898. Vissuto prima a Malaga poi a Madrid, dove risiede. Dal 1950 è membro della Real Academia Española.
Entrato presto a far parte del movimento della "poesia pura", con G. Diego, P. Salinas, J. Guillén, G. Lorca, R. Alberti, A. pubblica i primi versi nella Revista de Occidente (1926) e fin dagli inizî si distingue per la tendenza verso un canto squisitamente individuale, intellettualissimo (Ambito, Malaga 1928; Espadas como labios, Madrid 1929). Aliena da avventure popolaresche e piuttosto, sulla linea di J. R. Jiménez, sempre alla ricerca di nuovi accenti e sfumature interiori, la poesia di A. finisce per assurgere a un limbo di solitudine esistenziale, mentre, dall'opera della raggiunta maturità, La destrucción o el amor (1935) alle ultime esperienze, è un impegno incessante di ricerca stilistica, in un linguaggio sempre più metaforico, sempre più dominato dal gusto dell'emozione arcana, inafferrabile. Oltre alle opere citate, A. ha pubblicato i seguenti libri di versi: Pasión de la tierra (1935), Sombra del paraiso (1944), Mundo a solas (1950), Poemas paradisíacos (1952), Nacimiento último (1953), Historia del corazón (1954), e le raccolte Ocho poemas (1955) e Mis mejores poemas (1956). Una raccolta di saggi su poeti spagnoli contemporanei, Encuentros, è stata pubblicata nel 1958 a Madrid. Rementemente è uscita l'edizione completa dell'opera di A., Poesías completas, Madrid 1960.
Bibl.: D. Alonso, Ensayos sobre poesia española, Madrid 1944; C. Bousoño, La poesía de V. A, Madrid 1950 (2a ed., 1956).